Sono due le interrogazioni presentate alla Giunta dell’Emilia-Romagna per chiedere alla Regione di affrontare nell’immediato la situazione delle utenze insolute e della conseguente interruzione del servizio elettrico e per superare la sistemazione delle persone nei Map, i moduli abitativi prefabbricati provvisori approntati dopo il sisma del 2012
La prima è di Piergiovanni Alleva (Altra ER): “Sono numerosi – rileva Alleva – i casi in cui le famiglie in difficoltà non riescono a provvedere ad importi elevati delle bollette dell’energia elettrica, diffusi anche nei comuni di San Possidonio, Mirandola e San Felice”, nel Modenese, “tanto che l’ente gestore del servizio elettrico ha deciso di ridurre la fornitura al minimo vitale finché non saranno rientrati i crediti. Le condizioni di coibentazione dei moduli prefabbricati – sostiene ancora il consigliere – ha generato costi enormi per le utenze di energia elettrica per le famiglie residenti già fortemente provate dal sisma, molte delle quali in gravi condizioni economiche per la perdita dell’occupazione”.
Altra interrogazione anche da parte di Alan Fabbri e Stefano Bargi (Lega nord): “In alcuni Comuni della Bassa modenese come Rovereto di Novi, non avendo pagato le bollette Enel, diversi cittadini terremotati- rilevano i consiglieri- si sono visti ridurre al minimo la fornitura elettrica, quando appare indispensabile, specialmente nel periodo invernale, attivare il riscaldamento nei Map e, quindi, evitare ulteriori disagi a questi cittadini”.
A questo proposito, Fabbri e Bargi chiedono alla Regione “di stanziare i contributi necessari per consentire il pagamento degli insoluti ed evitare che i cittadini ancora residenti nei Map si trovino a breve completamente senza luce e senza riscaldamento” e “di attivarsi urgentemente presso il Governo per impedire il distacco completo dell’energia elettrica nei Map, che si ritroverebbero senza luce e riscaldamento da parte di Enel”.