Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

Sdegno e preoccupazione per l’inchiesta sul cemento depotenziato nei cantieri della ricostruzione

da | Mag 27, 2016 | Mirandola, Finale Emilia, Lo sai che... | 0 commenti

polizia finale scuolaSdegno e preoccupazione per l’inchiesta sul cemento depotenziato nei cantieri della ricostruzione, che vede la Procura prestare particolare attenzione su quanto accaduto nei cantieri delle scuole medie di Finale Emilia.

TERREMOTO,FINALE EMILIA, MESSINA (IDV): SONO INCAZZATO NERO

“Cemento scadente? Sono incazzato nero! Promuoveremo azioni in tutte le sedi giudiziarie per sapere perché i fondi da noi destinati specificatamente per la ricostruzione della scuola di Finale Emilia dopo il terremoto siano finiti nelle mani di faccendieri senza scrupoli che, mettendo a rischio anche la sicurezza degli studenti,  hanno pensato a speculare”. E’ quanto dichiara il segretario nazionale del partito dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina, che, ricordiamo,  per il gesto di donazione di 1 milione e 800 mila euro, ha ricevuto la cittadinanza onoraria della città di Finale. “Agiremo in tutte le sedi opportune – continua il leader dell’idv- affinché i responsabili, almeno questa volta, non rimangano impuniti. E’ intollerabile che ci sia chi specula sui terremoti e chi agevola gli speculatori omettendo i controlli. Chiederemo che venga fatta luce sull’impiego dei nostri soldi e qualora dovessero emergere specifiche responsabilità, pretenderemo dagli autori dell’illecito, il risarcimento del danno, patrimoniale e di immagine, prodotto dal loro inadempimento. Ovviamente, destineremo  quanto si otterrà ad un’altra opera di ricostruzione nella stessa città, curandola questa volta direttamente e senza delegare nessuno.”

Inchiesta cemento scuola Finale: Cisl, «Tutelare lavoratori imprese coinvolte»
Si faccia piena luce al più presto, anche a tutela dei lavoratori delle imprese coinvolte. Lo chiede la Cisl Emilia Centrale commentando gli ultimi sviluppi dell’inchiesta sul cemento utilizzato per costruire la nuova scuola media Frassoni di Finale Emilia. «Se qualcuno ha sbagliato, se ne assuma la responsabilità – afferma Domenico Chiatto, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale con delega alle ricostruzione post terremoto – L’importante è che si faccia chiarezza su quanto accaduto e si verifichi scrupolosamente il livello di sicurezza della scuola a tutela dei docenti, del personale ata, degli studenti e delle loro famiglie. Allo stesso tempo – continua Chiatto – sia fatto tutto il possibile per evitare ricadute negative sui lavoratori delle imprese coinvolte, come accaduto nei casi Cpl Concordia, Lami, Baraldi e Bianchini».
«Questa vicenda – aggiunge Carlo Alfonso Preti, responsabile Cisl Area Nord – dimostra che bisogna mantenere alto il livello di vigilanza e controllo sulle opere pubbliche post sisma e, possibilmente, – conclude Preti – prevedere analoghe verifiche anche nei lavori privati».   

Segreteria Cgil Modena e Segreteria Fillea/Cgil Modena e Segreteria Cgil Piacenza e Segreteria Fillea/Cgil Piacenza

Dalle notizie di stampa apprendiamo di un’operazione della Procura di Modena con 15 indagati e due aziende sotto inchiesta per l’utilizzo di cemento depotenziato nella costruzione della scuola media Frassoni di Finale Emilia.
Se i reati fossero confermati ne emergerebbe un quadro preoccupante di non rispetto delle regole di edificazione e di non rispetto dei protocolli di sicurezza e legalità.
Il fatto che il reato riguardi la costruzione di una scuola non fa che aumentare la condanna e lo sdegno per i potenziali rischi a cui sarebbero stati esposti numerosi studenti di quell’istituto.

Nell’esprimere piena fiducia nel lavoro della Magistratura e nell’auspicio che in tempi brevi vengano accertare le eventuali responsabilità, la Cgil e il sindacato edili Fillea/Cgil di Modena si attiveranno da subito per tutelare in ogni modo possibile i lavoratori delle aziende coinvolte.

In un momento storico in cui tutti si riempiono la bocca di legalità, la Cgil e la Fillea/Cgil chiedono di passare dalle parole ai fatti condannando chi, agendo illegalmente, ha scelto la strada della competizione al massimo ribasso privilegiando il profitto alla sicurezza e al rispetto delle leggi.

 

Giulia Gibertoni consigliera regionale Movimento 5 Stelle
“Solo pochi giorni fa il presidente Bonaccini sosteneva come l’Emilia, per quanto riguarda la gestione del post-sisma, fosse lontana anni luce da quanto fatto a L’Aquila. Ma il balcone crollato a L’Aquila è ancora nella mente di tutti noi, mentre anche nella Bassa modenese si avvia un’inchiesta sul probabile utilizzo di materiali scadenti che getta ombre inquietanti su una parte della ricostruzione pubblica. L’interrogativo da porsi è se la Regione sia davvero in possesso di tutti gli strumenti possibili per cercare di prevenire situazioni come quelle che stanno emergendo in queste ore. Non si può continuare a delegare alla magistratura il compito di controllare e vigilare. Sono le istituzioni a dover garantire in primo luogo il completo rispetto della legalità”. È questo il commento di Giulia Gibertoni riguardo all’inchiesta sul cemento depotenziato utilizzato per la costruzione di edifici dopo il terremoto del 2012. “Se le indagini dovessero confermare quanto emerso in queste ore crediamo che la Regione non possa in nessun modo stare alla finestra a guardare – spiega Giulia Gibertoni – Visto che uno degli edifici pubblici dove il cemento depotenziato potrebbe essere stato utilizzato è una scuola, chiediamo che la Giunta si faccia carico fin da subito di avviare una serie di controlli su tutti gli stabili pubblici ricostruiti dopo il terremoto nell’area del cratere originaria. polizia finale scuola 2Oggi la struttura Commissariale dispone di personale e risorse qualificate per portare a termine questo lavoro e quindi crediamo che non si debba aspettare nemmeno la fine dell’inchiesta della Procura di Modena per avviarla. Anche sul fronte dei controlli, poi, è necessario un cambio di passo, estendendoli alla totalità dei cantieri e non solo a un limitato campione. Diversamente, vorrebbe dire che il caso Bianchini non ha insegnato nulla”.

Sisma, assessore Costi: “Per la Regione legalità al primo posto, se dovessero essere accertati i fatti ipotizzati Regione fra soggetti danneggiati”

L’assessore alla Ricostruzione: “Bene la procura di Modena, siamo con i magistrati e le forze dell’ordine”

Bologna – “Sulla ricostruzione post sisma, per noi il principio di legalità è il presupposto per ogni azione, per ogni progetto e per ogni realizzazione. Ogni indagine o verifica non può che trovarci concordi, bene quindi che la Procura della Repubblica di Modena accerti se vi siano stati comportamenti non corretti nella realizzazione di alcuni interventi nelle aree colpite dal terremoto del 2012. Siamo con i magistrati e le forze dell’ordine”.
Così Palma Costi, assessore regionale alla Ricostruzione, sull’indagine della Procura della Repubblica di Modena su presunte forniture e utilizzo di cemento depotenziato nella costruzione di alcune opere nell’ambito della ricostruzione post sisma.
“Da parte nostra- prosegue Costi- c’è e ci sarà sempre la massima collaborazione per far sì che quella maglia stretta di controlli, che abbiamo da subito fortemente voluto, consenta, lo ribadiamo, di garantire sicurezza e legalità nella ricostruzione. Peraltro- chiude l’assessore- se dovessero essere accertati i fatti ipotizzati, anche la Regione figurerebbe fra i soggetti danneggiati”.

 

Condividi su: