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Il Pd lavora per un Comune unico per la Bassa, ma senza Finale Emilia e San Possidonio

da | Lug 2, 2016 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero | 0 commenti

Un Comune unico per la Bassa, ma senza Finale Emilia e senza San Possidionio. E’ quello propugnato adesso dal Partito Democratico, forte del governo quasi assoluto dell’Unione Area Nord, se non fosse che da pochi giorni Finale Emilia è passata al centrodestra.

E all’indomani della importante novità politica i restanti Comuni a guida Pd serrano le fila: per ora sono al lavoro per un Comune Unico per la Bassa a 7. Ecco cosa spiega la nota del partito.

 

I Circoli Pd di Camposanto, Cavezzo, Concordia, Medolla, Mirandola, San Felice e San Prospero hanno dato vita a un coordinamento Pd per il Comune unico allo scopo di promuovere l’innovativo progetto di fusione dei Comuni dell’Area nord in un unico grande Comune. Paolo Pirazzoli è stato scelto quale coordinatore del progetto. La Direzione provinciale del Pd, nella riunione di sabato 2 luglio, ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno relativo. Allo scopo di mettere in moto, al più presto, gli accertamenti tecnici necessari, nei prossimi giorni, nei Consigli comunali dell’Area Nord il Pd presenterà un ordine del giorno che invita l’Unione a commissionare, in tempi brevi, uno studio di fattibilità.

 

Un progetto innovativo di sviluppo dell’Area Nord della nostra provincia nato, discusso e proposto dai Circoli Pd della Bassa. La Direzione provinciale del Pd, nella riunione di sabato 2 luglio, ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno sulla nascita del coordinamento dei Circoli Pd per la fusione dei Comuni della Bassa. In sostanza, i Circoli Pd di Camposanto, Cavezzo, Concordia, Medolla, Mirandola, San Felice e San Prospero si fanno promotori del progetto del Comune unico della Bassa modenese. “L’idea nasce dal basso – ha spiegato alla Direzione il coordinatore del progetto fusione Paolo Pirazzoli – E’ il frutto di decine di incontri che si sono tenuti, nei mesi passati, nei Circoli della Bassa, che hanno, tra l’altro, coinvolto più di un centinaio di dirigenti e amministratori Pd. Sono stati incontri estremamente partecipati, a testimonianza della serietà e della voglia di incidere dei nostri Circoli”. L’obiettivo è realizzare la fusione entro il termine dell’attuale legislatura, passando, come previsto dalla legge, attraverso un referendum popolare. Ci sarà, infatti, un serio ed approfondito percorso partecipativo ed informativo con i cittadini, che alla fine, appunto, si esprimeranno con un voto. La ricostruzione post-sisma si intreccia insomma anche con la riforma degli Enti locali. Un Comune unico significa razionalizzare le risorse per massimizzarne l’utilizzo, aumentare l’efficienza, ridurre gli sprechi, valorizzando, nel contempo, le singole comunità che potranno continuare a contare, nei singoli municipi, sui servizi a disposizione dei cittadini “Un Comune Unico nella Bassa – scrivono i Circoli Pd – significa omogeneizzazione delle normative, semplificazione dei processi amministrativi, programmazione nella gestione delle aree in grado di attrarre investimenti per insediamenti produttivi, integrazione del nostro territorio nelle realtà forti dell’Europa grazie alla realizzazione della Cispadana e allo sviluppo di infrastrutture quali la banda larga. Il Comune unico ci metterà in condizione di vincere la sfida”. “Nei prossimi giorni nei Consigli Comunali dell’Area Nord – ha continuato Paolo Pirazzoli –  sarà portato un ordine del giorno che invita l’Unione dei Comuni dell’Area Nord a commissionare, al più presto, uno studio di fattibilità. Il Pd intende essere protagonista e promotore di questo progetto e proporlo a tutte le forze disponibili a condividerlo: partiti politici, associazioni economiche e sindacali, gruppi di volontariato, associazioni sportive e culturali”.

 

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