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Fusione tra Comuni, Cavezzo: “Meglio farla solo in tre”

da | Ago 19, 2016 | Cavezzo | 0 commenti

Il tema della fusione tra Comuni, nella Bassa modenese, è sempre questione alquanto ‘bollente’.

Ia sindaca di Cavezzo Lisa Luppi ha diramato un comunicato stampa per ribadire la sua posizione: fusione sì, ma tra Paesi con dimensioni e caratteristiche simili. Come aveva già avanzato nella sua campagna elettorale per le amministrative, poi risultata vincente, che prevede una fusione a tre. Ora la Luppi, che non è certo contraria a eventuali studi di fattibilità, sottolinea come «nel dibattito tra amministratori della Bassa spicchino due evidenti aspetti da approfondire».
Non si parla affatto, o molto marginalmente, di questioni che, invece, dovrebbero essere al centro delle riflessioni dei politici. In concreto, non si approfondisce quali servizi miglioreranno la vita delle persone e che incidenza avrannno le tariffe future. I residenti, quindi, avranno dei vantaggi economici, tangibili, che potranno toccare con mano e con il portafoglio, costatando non solo un miglioramento sulle bollette pure sulla qualità dei servizi? E poi, infine, c’è un altro fattore. Mantenere la vicinanza dei servizi al cittadino. Come oggi. Ecco sarebbe una gran bella notizia per la popolazione se gli studi e gli approfondimenti toccassero, davvero a fondo e dando delle risposte precisi a tali, pesanti, interrogativi.
Troppo facile il consueto ritornello «fondiamoci, perché solo così si otterranno degli incentivi economici».
Il sindaco Luppi, e non solo lei, si è già recata in Regione per conoscere, nel dettaglio, proprio questo aspetto.
Il primo cittadino di Cavezzo così spiega l’esito della riunione: «Per quanto concerne gli incentivi sulle fusioni, la maggioranza dei fondi proviene dallo Stato italiano. Sono concessi sulla base dei trasferimenti dell’anno 2010. Quelle più premiate dagli incentivi economici saranno le fusioni che arriveranno insieme a dar vita a un Comune intorno ai 20 mila abitanti. Sono le realtà, queste, che conseguiranno il massimale, cioè 2 milioni di € all’anno. Per dieci anni consecutivamente! Risorse in parte corrente, non investimenti. Se si procedesse, invece, con delle fusioni più ampie, si otterrebbero sempre i 2 milioni di € e non un incentivo maggiore che sia basato sul numero di residenti. In questo senso quindi, superati i 20 mila abitanti – termina il sindaco di Cavezzo Lisa Luppi – il beneficio, in €, pro capite, diminuirebbe in modo significativo con l’aumentare della dimensione del nuovo Comune che si andrebbe a costituire. Per questo motivo la fusione ottimale per il legislatore e quella meglio incentivata sotto il profilo delle risorse è quella che si aggira sui 20 mila abitanti. La fusione dei tre comuni per cui la mia squadra e non solo, si era impegnata nel corso della campagna elettorale era proprio dimensionata per massimizzare gli incentivi economici, oltre ad unire comuni omogenei e simili per dimensioni e caratteristiche».

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