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Due chili d’oro, orologi, dollari: ecco il bottino dei presunti ladri arrestati

da | Gen 9, 2017 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Bomporto, Novi | 0 commenti

E’ un bottino dal valore ingente quello trovato nelle disponibilità della banda arrestata con il sospetto di aver operato a Cavezzo e in altre località della Bassa attorno a Natale. Ai due ragazzi fermati nei giorni scorsi si aggiunge notizia di un terzo bloccato a Milano a inizio gennaio grazie al lavoro della polizia di Reggio Emilia in collaborazione con i colleghi lombardi.

Come si legge su ReggioSera, i tre, di origine albanese, sono stati trovati in possesso di “due chili d’oro oltre ad orologi, pc, videocamere e denaro in contanti per più di 4mila euro”. A dare indicazioni su dove sono avvenuti i furti sono stati i componenti della banda. “Ai poliziotti hanno detto di avere iniziato a mettere a segno furti nella Bassa reggiana e modenese dalla fine di novembre. “Dall’inizio dell’ora legale”, hanno precisato con un certo senso dell’ironia, non si sa se volontario o meno”.

I tre, di 22, 24 e 26 anni, si erano trasferiti dall’Albania a Novellara a casa della fidanzata di uno di loro. I vicini hanno notato che qualcosa non andava e hanno avvisato le forze dell’ordine. Da lì è partita la sorveglianza che ha portato all’evidenza dei crimini commessi. Il 3 gennaio è scattato il blitz: uno dei tre, un 25enne, è stato bloccato a Milano con un chilo e mezzo di oro nella borsa, gli altri due fermati a Novellara, nella casa della donna mezzo chilo di oro in preziosi, più refurtiva varia: orologi, denaro contante, pc e videocamere. Sono state trovate anche le chiavi di due auto rubate, una Fiat e una Bmw, a Cavezzo e a Reggiolo che erano nella disponibilità della banda.

Il 24enne fermato a Milano era già noto alle forze dell’ordine: è risultato destinatario di un mandato di cattura emesso dalla polizia di Ferrara, dopo che era evaso dai domiciliari.

I tre, reo confessi, sono stati arrestati con l’accusa di furto (uno di loro è accusato anche di ricettazione) e ora si trovano in carcere. La donna no, perché nei suoi confronti non sono stati trovati elementi sufficienti ad accusarla di reati commessi.

Sono stati trovati più di trecento oggetti rubati, questo il link al sito della Polizia dove si trovano foto e descrizioni: clicca qui 

 

La refurtiva recuperata

La refurtiva recuperata, foto da ReggioSera. Altre immagini qui

Se riconoscete qualcosa nella refurtiva, la polizia invita  a scrivere all’indirizzo mail squadramobile.re@poliziadistato.it

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