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Nonna Elsa, 103 anni e rimessa a nuovo in Ortopedia a Mirandola

da | Feb 8, 2017 | In Primo Piano, Curiosità, Mirandola, Cavezzo, Che da nuatar, Personaggi | 0 commenti

Nonna Elsa con il primario (a destra) e gli infermieri di ortopedia

Nonna Elsa con il primario (a destra) e gli infermieri di ortopedia

Operazione da record all’Ospedale di Mirandola. Nel reparto Ortopedia guidata dal primario Franco Boselli è stata eseguita la protesizzazione dell’anca destra a una paziente ultracentenaria, che ha reagito benissimo alle cure, dopo pochi giorni già camminava e oggi, a una settimana dall’intervento, torna a casa.

Stiamo parlando di una nostra vecchia amica, Elsa Bertoli. Ricordate nonna Elsa? Ha compiuto da poco 103 anni circondata dell’affetto dei suoi cari, ma le feste sono finite presto perchè nei giorni scorsi, domenica 29 gennaio, ha avuto una brutta caduta in casa e si è rotta un femore. La incontriamo in ospedale, dove ci aspetta con i figli Varna e Gianni, il primario e gli infermieri del nonna elsa ospedale mirandolareparto. “Non so proprio come è successo, avevo gli occhiali in mano e dovevo appoggiarli sul comò, non sono riuscita ad arrivarci che sono caduta”. Subito i soccorsi dei figli e la corsa in ospedale.

A Mirandola non perdono tempo: “Abbiamo spiegato la situazione ai figli, per la frattura del collo del femore è noto, nei pazienti così anziani, che operando entro 48 anni si garantisce una migliore ripresa. La signora Elsa ha firmato di persona il consenso”, ricorda il dottor Boselli. Si tratta di operazioni che si svolgono molto spesso qui a Mirandola. In

Ci si prepara per le foto

Ci si prepara per le foto

questo reparto dove lavorano il primario con cinque medici, uno staff di 15 infermieri e una caposala che seguono i 26 posti letto di area chirurgica ormai gli interventi chirurgici si fanno sia di mattina che di pomeriggio.

Lunedì 30 quindi “è stata fatta l’anestesia spinale e tutto è finito dopo due ore – racconta la caposala Claudia Testi- la signora Elsa ha sopportato benissimo, ed uscendo dalla sala operatoria rideva e scherzava con le infermiere”.

“Noi eravamo qui fuori ad aspettare preoccupati e a un certo punto si sente una gran chiasso e tante risate: c’era mamma di mezzo, scherzava come al solito”, sorride affettuosamente il figlio Gianni. La ripresa è stata velocissima, mercoledì 1 febbraio era già in piedi, pronta per la riabilitazione. Nel frattempo a casa la figlia Varna sta riorganizzando la sua sistemazione: la camera da letto non sarà più al primo piano, ma le saranno evitate le scale spostando la stanza al piano terra. “Mi stanno preparando la camera ardente”, celia Elsa mentre ride guardando le nostre facce mentre rabbrividiamo per la battuta noir.

Dottori e infermiere, “sono stati bravissimi, non ho parole per ringraziarli. Io non ho sentito niente, stavo lì sul lettino e a un certo punto sento “bum” “bum”, rumore di martello. Penso: “Ma vè che ci sono gli operai che lavorano adesso”, e invece erano i dottori che mi aggiustavano la gamba”, ricorda la nonnina che è qui in ospedale per il secondo intervento chirurgico della sua vita. Il primo, per togliere dei calcoli, l’ha fatto un paio di anni fa, a cento anni

Nonna Elsa con la figlia Varna

Nonna Elsa con la figlia Varna

Inevitabile cercare di capire quale sia il segreto di lunga vita di questa bella signora della Bassa. Le ipotesi sono grosso modo due. Il cibo: “Ha sempre mangiato di tutto, ma con moderazione”, spiega il figlio, “Cucina ancora lei, quando ne ha voglia: prima di rompersi la gamba aveva preparato lo gnocco di farina di castagne”, argomenta la figlia. “Mangiare tante uova crude, che fanno bene”, azzarda la nonnina mentre tutti attorno strabuzzano gli occhi pensando a chissà quante volte ha schivato la salmonella.
La secondo ipotesi è l’amore. Amore inteso come serenità: “Non ho mai provato invidia”, narra la pluricentenaria. E l’amore dato e ricevuto. Nonna Elsa è decisamente amata. Un figlio vive nell’appartamento dal lato opposto del pianerottolo, una figlia adesso è tutti i giorni da lei per tenerle compagnia, quattro nipoti e cinque bisnipoti la adorano. Il primario conferma. “C’è una differenza notevole tra i pazienti anziani che noi curiamo: quelli che hanno il sostegno e la presenza della famiglia guariscono più in fretta e del tutto. Gli anziani in ospedale si disorientano, si intristiscono. La signora Elsa, che può contare sul sostegno della famiglia, esce subito dall’ospedale, senza essere ricoverata in Lungodegenza perchè la riabilitazione la può fare a casa, è una bella fortuna”.

Nonna Elsa di nuovo in piedi, il video

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