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La Sidam, il biomedicale e quell’ostinata certezza di non lasciare Mirandola

da | Feb 18, 2017 | In Primo Piano, Mirandola, Economia, Agevolazioni | 0 commenti

L’ultima operazione è stata nel segno della crescita e della diversificazione: è stata acquisita  la BTC Medical Europe s.r.l., azienda leader in Italia nel settore dell’emorecupero post operatorio e dell’oncologia con sede a Valeggio sul Mincio (Verona) e a Nonantola. Subito prima, il premio “Imprese per Innovazione”. Per il futuro, l’obiettivo di espandersi in nuovi paesi esteri.

E’ un percorso tutto di crescita quello che sta vivendo la Sidam di Mirandola all’indomani del terremoto che l’ha tenuta lontana dalla Bassa per diversi mesi. Un periodo disagiato in cui i lavoratori hanno fatto per lungo tempo i pendolari verso il Veneto, dove tutta l’impresa si era provvisoriamente spostata. Prendevano il pullman ogni mattina sulla Statale, e ogni pomeriggio facevano rientro dopo avere macinato un centinaio di chilometri.Ma passava un messaggio ben preciso: “Noi qua torneremo presto. Noi dalla Bassa non ce ne andiamo”.

Non se ne sono andati e hanno continuato a portare ricchezza con il loro biomedicale, quelli di Sidam, ripartendo di slancio dopo il sisma. Il segreto è una scelta lungimirante, ovvero quella di destinare almeno il 10% del fatturato alla Ricerca e Sviluppo. Una innovazione che si cerca su nuovi prodotti, nuove idee, nuovi processi di realizzazione, intuizioni che diventano brevetti, la carta di identità e credibilità dell’azienda.

La storia dell’azienda

Sidam è un’azienda classe 1991. E’ stata fondata Graziano Azzolini e Isabella Guidetti, compagni di lavoro e di vita che da dipendenti del biomedicale decidono di mettersi in proprio.Si comincia col lavoro di semplice assemblaggio e la creazione di un proprio catalogo di dispositivi medici. Nel 1995 la svolta: una commessa da Milano porta allo studio e alla realizzazione di nuovi dispositivi per Tac e risonanza. Velocemente si passa da uno a più prodotti, da uno a più clienti, da uno a più Paesi. Prima in Europa, ora negli Stati Uniti d’America.

Carlo Bonomi

Nel 2014 gli Azzolini cedono l’impresa alla Synopo di Milano, che rileva il 90% delle quote. Il 10% passa alla figlia della coppia, Annalisa, che diventa amministratrice delegata mentre la presidenza va a Carlo Bonomi di Synopo. Graziano Azzolini passa a capo della R&S. Il resto è storia di questi giorni: i premi e le nuove acquisizioni.

“Stiamo investendo in nuovi progetti, idee che sono in fase di sperimentazione clinica e che presto metteremo sul mercato – spiega Annalisa Azzolini – soprattutto per quanto riguarda la terapia intensiva. Realizziamo prodotti che concorrono sulla qualità, e non sul prezzo. Oltre al Giappone, al Brasile e al Canada, dove siamo già presenti, puntiamo anche alla Russia”. Sempre tenendo i piedi ben saldi, però, a Mirandola.  

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