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Arriva la pensione anche per il lavoratore pagato coi voucher

da | Mar 9, 2017 | | 0 commenti

Si è risolta positivamente la vicenda di Giuseppe Addante, il lavoratore carpigiano che a dicembre 2016 aveva fatto domanda di pensione avendo maturati i requisiti con il computo contributivo in gestione sperata Inps.
La domanda – ricorda una nota della Cgil – gli era però stata respinta poiché oltre ai 30 anni da dipendente, non risultavano accreditati i contributi per il periodo di lavoro a voucher. Addante era stato “costretto” a lavorare a voucher gli ultimi 4 anni, poiché dopo la perdita del lavoro dipendente presso una tintoria industriale, non aveva trovato altre soluzioni.

Il patronato Inca/Cgil che aveva presentato la sua domanda di pensione, si è subito attivato per verificare presso l’Inps la motivazione della respinta: nella sostanza non c’era la possibilità da parte dell’Inps di Carpi di accreditare la contribuzione mancante da lavoro a voucher, per un problema sostanzialmente burocratico.
L’Inca ha denunciato pubblicamente questa incredibile situazione, a cui ha fatto seguito anche un’interrogazione parlamentare di Sinistra Italiana e la riposta del Ministri Poletti.
Non trascurabile l’interessamento da parte del direttore della sede provinciale Inps di Modena dottor Manella che si è attivato personalmente al livello nazionale per sbloccare la situazione.

Da ieri, Giuseppe Addante è ufficialmente pensionato ed ha ricevuto l’agognato provvedimento di liquidazione definitiva della pensione (in foto con il TE.08, prospetto di liquidazione).

“Ci auguriamo che questo precedente, certamente tra i primi casi sollevati a livello nazionale – commentano dalla Cgil –  possa servire per risolvere la situazione di tutti i lavoratori a voucher che hanno maturato o stanno per maturare il diritto a pensione, affinché sia possibile evitare oltre al danno dei voucher, la beffa della mancata pensione!!!”

Sul tema dei voucher “la Cgil sta conducendo da mesi una battaglia per chiederne l’abolizione, visto che – prosegue la nota –  per il sindacato si tratta della forma più precarizzante dei rapporti di lavoro che spesso peggiora pesantemente i diritti e le condizioni dei lavoratori. Proprio l’abolizione dei voucher è l’oggetto di uno dei 2 referendum di primavera (l’altro riguarda la tutela dei lavoratori in appalto) promossi dalla Cgil. Il sindacato sollecita continuamente il Governo affinché fissi la data dei due referendum su voucher e appalti e invita i cittadini a votare due SÌ per liberare il lavoro e garantire i diritti.
I due referendum sono stati promossi a sostegno della proposta di legge sulla Carta dei diritti universali del lavoro che mira a riformare le regole del mercato del lavoro per garantire uniformità di trattamenti a tutti i lavoratori”

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