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Precari della ricostruzione, anche oggi una giornata difficile

da | Mar 2, 2017 | Altri Comuni, Ricostruzione | 0 commenti

Si complica ulteriormente la situazione di circa 600 lavoratori interinali che sono in forza ai Comuni del cratere per le pratiche della ricostruzione e altre mansioni.

Il loro contratto è scaduto il 28 febbraio, e dopo la fibrillazione di martedì con vorticosi giri di mail e messaggini sui social su cui si stava persino pensando a uno sciopero dell’ultim’ora, ieri e oggi sono stati regolarmente al lavoro. Ma neanche oggi, a due giorni dalla scadenza, del contratto, la situazione si è chiarita. “Oggi la situazione è degenerata a livelli inverosimili – ci racconta una lavoratrice che chiede di rimanere anonima – abbiamo avuto problemi con il sistema informatico dove si caricano i nostri contratti, ci siamo trovati con le missioni sbagliate! Per esempio chi si è trovato un dirigente mai sentito, una sede che non è  la sua, un contratto che non è il suo, giorni lavorativi errati (esempio c’è chi lavora su 5 giorni o su 6 giorni)”. Misunderstanding, a quanto pare, anche sulla durata di alcuni dei nuovi contratti firmati: c’era chi attendeva un tempo indeterminato e si è trovato invece solo un rinnovo fino a settembre, o addirittura fino a giugno.

La paura per tutti è di perdere il lavoro. Anche se appare difficile, visto che questi lavoratori sono assunti a tempo indeterminato dall’agenzia Manpower. Il rischio, però, è che finito l’incarico con i Comuni terremotati pur mantenendo il contratto non abbiano nuovi incarichi. Ci sono attualmente, secondo i dati in nostri possesso, 22 persone in queste condizioni, che campano con 500 euro al mese.

Dalla Regione sono arrivate rassicurazioni: “Non abbiamo effettuato alcun taglio al numero dei lavoratori, sulla base dei dati relativi alla ricostruzione pubblica e privata è stato concordato in sede di Comitato istituzionale di confermare lo sforzo per la ricostruzione – spiegano dall’Assessorato Attività produttive e Ricostruzione post-sisma A conferma, l’importo messo a base di gara per la nuova fornitura è maggiore di quello della gara precedente. Nessun lavoratore è stato quindi allontanato: come si può verificare con l’Agenzia interessata, alcuni sono stati ricollocati o attendono di esserlo per il venire meno delle funzioni svolte, altri si sono dimessi volontariamente.
Per quanto concerne la problematica sollevata relativa al contratto,la posizione dei lavoratori è stata regolarizzata in data 28 febbraio e solo per un problema tecnico, visto che le firme dei contratti non avvengono in cartaceo ma in digitale, alcuni lavoratori hanno potuto firmare il loro contratto in data 1 marzo.”

Il sindacato, ora che situazione si è molto complicata, è al lavoro e ha chiesto un incontro in Regione.

 

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