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“Il sessismo nella lingua italiana”, un convegno

da | Mar 29, 2017 | | 0 commenti

Ministra, sindaca, assessora ma anche chirurga, avvocata, ingegnera. Termini che oggi si diffondono per valorizzare il femminile e non discriminare, anche se ci sono ancora sacche di resistenza mentale, purtroppo anche da parte di politici, giornalisti, scrittori che pure dovrebbero dare il buon esempio. 

C’è chi ancora oggi dice che sono termini che “suonano male”, ma l’uso di essi era già raccomandato trent’anni fa nell’opera “Il sessismo nella lingua italiana”, curata dalla linguista Alma Sabatini e uscita nel 1987 per iniziativa della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il testo conteneva anche le “Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana”, scritte dalla stessa studiosa con l’obiettivo di dare visibilità linguistica alle donne e pari valore ai termini riferiti al sesso femminile.

A celebrare il compleanno di un testo che a distanza di trent’anni dimostra ancora una piena validità teorica e concreta è la giornata di studi in programma giovedì 30 marzo, dalle 9 alle 16, a Modena, nell’aula magna del dipartimento di Giurisprudenza in via San Geminiano 3, pensata come un’occasione per valutare la tenuta della lezione di Alma Sabatini e le sue implicazioni nella società di oggi.

La giornata, intitolata appunto “Il sessismo nella lingua italiana. Trent’anni dopo Alma Sabatini; linguaggio, diritto, politica e società”, è promossa dal Centro documentazione donna in collaborazione con il Comune di Modena e il Centro di ricerca interdipartimentale su discriminazioni e vulnerabilità (Crid) dell’Università di Modena e Reggio Emilia e con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, e chiude il programma di iniziative cittadine collegate alla Festa della donna.

Tre le sessioni previste nel programma, linguistica, giuridico-politologica e di buone pratiche, e numerosi gli interventi previsti a cura di studiosi selezionati in base a una “call” lanciata nel dicembre 2016 da Unimore in risposta alla quale sono pervenuti 26 contributi sia dall’Italia che dall’estero (12 quelli selezionati).

Nella sezione di “linguistica” si rifletterà sulle “Raccomandazioni alla prova – a ritroso – dei dizionari dell’italiano”; sull’eterosessismo nei dizionari italiani; su esempi di usi non sessisti della lingua italiana in tre quotidiani nazionali. Nella sezione giuridico-politica i temi saranno, tra gli altri, il linguaggio giuridico sessuato; donne e cariche istituzionali: se l’uso del femminile diventa un problema; lingua, genere e annunci di lavoro. Nella sezione delle buone pratiche si approfondiranno le strategie per sconfiggere il sessismo; l’inserimento delle Raccomandazioni nei programmi di studio della lingua italiana. sarà anche presentata  “Non uso le raccomandazioni perché suona male”, indagine su come sono state recepite le Raccomandazioni da parte degli insegnanti di italiano.

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