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Al Museo di Nonantola la mostra “Frammenti di bellezza”

da | Apr 28, 2017 | Nonantola | 0 commenti

Mentre si attende la riapertura dell’Abbazia di Nonantola, in cui sono in corso i restauri post sisma che dovrebbero terminare a fine anno, la città ospita una mostra di notevole valore artistico, intitolata non a caso “Frammenti di bellezza”.

LA MOSTRA

Inaugura sabato 29 aprile alle 15.30, presso la Sala Verde del Palazzo Abbaziale di Nonantola la nuova mostra “Frammenti di bellezza” – Da Zanobi Strozzi a Elisabetta Sirani, tre secoli di arte ritrovata, allestita al Museo Benedettino e diocesano di Arte Sacra. All’evento interverranno il Vescovo Erio Castellucci, la sindaca di Nonantola Federica Nannetti, don Alberto Zironi priore abbaziale, Simona Roversi direttrice del Museo e curatrice della mostra insieme a Jacopo Ferrari.
La mostra “Frammenti di bellezza” intende valorizzare una selezione di opere d’arte provenienti dall’Appennino modenese, per le quali negli ultimi anni il Museo si è fatto promotore di interventi di salvaguardia e restauro, e da alcune chiese della Bassa che sono state recuperate dopo il terremoto del 2012. Circa un ventina di oggetti e dipinti, dal Medioevo al Barocco diventano “frammenti” della bellezza e della ricchezza del patrimonio artistico ecclesiastico modenese. Antichi oggetti di raffinata oreficeria e preziose suppellettili documentano la varietà di tipologie dei beni dedicati alle funzioni sacre e alla devozione; altri attestano la diffusione del culto dei santi o di particolari iconografie mariane come la Madonna della Ghiara. Altri, infine, esprimono profondi significati teologici e spirituali o sono legati alla liturgia come le pregevoli croci astili tra cui emerge per preziosità e interesse storico la cosiddetta “croce dei morti”, dipinta nel 1448 da Zanobi Strozzi, seguace e allievo di Beato Angelico, e probabilmente trasferita a Mocogno dal Beato Marco, monaco domenicano.

Grazie ai contributi dei beni colturali che la Conferenza Episcopale Italiana ricava dai fondi dell’8 per mille e che eroga alla Diocesi, il Museo di Nonantola ha promosso negli anni diversi progetti di tutela del patrimonio culturale e di recupero di opere di estremo valore. E’ il caso, per esempio, del bellissimo dipinto di Elisabetta Sirani con la Madonna del rosario e misteri, della seicentesca tela del pittore di Fanano Ascanio Magnanini, entrambe provenienti dalla chiesa di Coscogno o della fortuita vicenda che ha portato alla scoperta del trecentesco Crocifisso di Fanano sotto un pesante strato di rifacimenti in gesso e maldestre ridipinture dell’Ottocento che ne offuscavano le forme originali. La mostra sarà visitabile fino al 10 dicembre 2017.

LA RIAPERTURA DELL’ABBAZIA

I giornalisti hanno potuto visitare in anteprima il percorso espositivo la mostra. Nell’occasione, l’architetto Vincenzo Vandelli, responsabile del progetto di restauro dell’Abbazia dopo i danni del sisma, ha fatto il punto sui lavori che, partiti un anno fa, dovrebbero terminare a fine 2017 e rendere nuovamente fruibile l’edificio di culto nel quale sono sepolti due papi: San Silvestro e Adriano III. Dopo l’apertura del cantiere, le impalcature hanno permesso un’analisi più approfondita dello stato dell’Abbazia, quindi si è deciso di presentare una variante al progetto di restauro e ottenere maggiori finanziamenti. Infatti, l’analisi dettagliata ha fatto emergere più fessurazioni murarie e la copertura in uno stato peggiore del previsto. I fondi per i lavori sono di circa 2 milioni lordi del Commissario regionale destinati ad Abbazia e Museo e 250 mila euro provenienti dagli sms solidali che hanno permesso di finanziare diversi progetti del “cratere” sismico emiliano.

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