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Nuovo reato di omicidio stradale, ecco come sta andando

da | Apr 27, 2017 | Internet e la legge | 0 commenti

di Elisa Bortolazzi*

La legge numero 41 del 2016 ha introdotto due nuovi reati all’interno del Codice Penale: il reato di omicidio stradale e quello di lesioni personali stradali. L’obiettivo delle legge è quello di diminuire le vittime della strada responsabilizzando l’intero “mondo della circolazione stradale”. Per sommi capi si può affermare che la novella legislativa prevede un inasprimento delle pene con una cornice edittale minima di due anni sino ad un massimo di diciotto anni con eventuali aggravanti che possono aumentare da un terzo fino a due terzi la pena

 Volendo essere pignoli si potrebbe sostenere che la” pirateria stradale” era già sanzionata mediante il reato di omissione di soccorso e quindi la fattispecie che prevede l’aggravio di pena nel caso in cui il conducente non presti soccorso può essere intesa quale applicazione pratica dell’omissione di soccorso.

Prendendo a riferimento i dati concreti si può evidenziare come gli incidenti mortali siano calati dal 2001 al 2014 mentre nel 2015 essi hanno ripreso ad aumentare. La prima causa di morte è data dalla velocità troppo elevata e dall’utilizzo dei dispositivi quale smartphone alla guida. Desiderando compiere un analisi incentrata a livello locale si può constatare come l’Emilia Romagna sia per cosi dire “contro corrente” rispetto al trend nazionale perché dal 2008 al 2015 si è registrata una progressiva diminuzione dei sinistri stradali dal 1998 al 2015 la diminuzione è stata di quasi seimila unità). Il dato preoccupante tanto in Emilia Romagna quanto nell’Italia in generale è l’aumento dei cosiddetti “pirati della strada”, solo in Emilia Romagna dal 1998 al 2015 si è registrato un aumento di circa settanta unità. Tale dato deve fare riflettere in quanto significa che gli utenti del mondo della strada non sono irrispettosi solamente delle norme giuridiche, ma anche del bene giuridico primario: la vita, ciò che sta venendo meno nella società odierna è il dovere di solidarietà il quale, invece, dovrebbe essere intrinseco in ogni “animale sociale” al di là delle eventuali conseguenze giuridiche successive al mancato adempimento. Queste sono state le ragioni che hanno spinto il legislatore a concepire l’introduzione dei nuovi reati stradali, grazie anche al contributo mediatico e a quello dell’Associazione Famigliari Vittime della Strada che, giustamente, chiedono giustizia. Interessante e soddisfacente allo stesso tempo, è vedere come le campagne di sensibilizzazione poste in essere dall’Osservatorio per l’Educazione Stradale della Regione Emilia Romagna abbia lavorato con profitto sostenendo variati progetti di sensibilizzazione per contrastare il triste fenomeno delle stragi stradali. Ad un anno dall’introduzione della legge numero 41 del 2016 non ci si può ancora ritenere soddisfatti in quanto il numero dei pirati della strada è in aumento forse a causa delle sanzioni ritenute sproporzionate rispetto al fatto commesso. Da tale assunto si deduce che alle volte sanzioni tacciate come eccessive possono ingenerare situazioni contrarie a quelle auspicate. In conclusione la soluzione migliore sarebbe quella di responsabilizzare tutti gli utenti della strada per permettere ad ognuno di comportarsi in maniera corretta e molte situazioni sarebbero risolte senza dover ricorrere al Diritto Penale che non sempre è in grado di dare la soluzione sperata e desiderata. E’ chiaro che gli incidenti stradali non possono essere completamente azzerati perché l’ambito della circolazione stradale è per sua natura rischioso, ma con prudenza e consapevolezza certe stragi potrebbero essere evitate.

 

*Elisa Bortolazzi è laureanda in Giurisprudenza

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