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A Novi per le imprese della ricostruzione c’è una tassa in più: è la Tosap

da | Mag 11, 2017 | Novi, Agevolazioni, Agevolazioni, Ricostruzione | 0 commenti

A Novi per le imprese della ricostruzione c’è una tassa in più: è la Tosap. La tassa di occupazione di spazi ed aree pubbliche si paga tutta, come se il terremoto non ci fosse mai stato. In altri comuni del cratere, invece, è stata praticamente cancellata.

La storia è questa: quando si ristruttura un edificio, è previsto un tributo a favore dell’amministrazione locale. E questo vale per tutte le occupazioni effettuate con i cantieri in strade, corsi, piazze e tutti i beni appartenenti al demanio e al patrimonio comunale, ma la questione qui riguarda in particolar modo le imprese edili che sono attive nella ricostruzione post-sisma e i cantieri della ricostruzione.

La richiesta di non applicare la tassa su queste occupazioni a Novi è venuta da un ordine del giorno per la modifica del regolamento comunale sulla Tosap presentato qualche tempo fa dal consigliere Davide Boldrin che si è rifatto all’esperienza di altre aree del cratere del sisma 2012. In altri comuni come Finale Emilia e San Felice è stata infatti deliberata una riduzione tra il 90 e il 99,9 % della tassa, quasi un’esenzione dunque. Come mai a Novi no?

La Giunta novese difende la correttezza del regolamento comunale rispetto alle norme sulla ricostruzione. Non è chiaro, ha osservato la sindaca Luisa Turci, se altrove siano state individuate modalità per agevolare le imprese svicolando tra le maglie della legge. La disciplina relativa al terremoto in Emilia Romagna per la Tosap non ha previsto alcuna esenzione, ma si è limitata a una proroga dei termini per l’adempimento degli obblighi tributari a favore dei contribuenti colpiti; per contro, la disciplina relativa al sisma dell’Aquila ha disposto l’esenzione da ogni tributo.

Per uscire dalla questione la sindaca si è impegnata a verificare presso la Corte dei conti la legittimità della scelta del Comune di Novi: “stante l’assenza di una previsione normativa che disponesse l’esenzione”, è scritto nella richiesta di chiarimento, “ha provveduto a richiedere agli occupanti il versamento di quanto dovuto”. La risposta non è ancora arrivata, vedremo chi la spunterà.

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