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Novi, il Pd si sceglie l’opposizione. Coi grillini che stanno a guardare

da | Mag 12, 2017 | Novi | 0 commenti

Per le elezioni di Novi un accordo tra Pd e Centrodestra per togliere voti alla lista civica Noi. Con la prospettiva che il Pd prenda tutto e, di fatto, si scelga pure l’opposizione che avrà nei prossimi anni in Consiglio comunale. Domani scadono i termini per presentare le liste che parteciperanno alle elezioni amministrative di giugno e oggi girava voce che non tutti i candidati avessero firme a sufficienza – ne servono almeno 100.

Alcune cose di Novi passano da Carpi, come è sembrato a chi ha partecipato al Consiglio comunale di giovedì sera. Non era la prima volta che si vedevano esponenti di Forza Italia parlottare con quelli del Pd nella città dei Pio. Ma i capannelli bipartisan erano troppo fitti e animati, e chi la sa lunga dice che al centro di chiacchiere e sorrisi c’era la presentazione della lista RinNovi che vede FI in coalizione con Lega nord e Fratelli d’Italia An. Infatti, a ieri, sembrava mancasse ancora più di un terzo delle firme necessarie per poterla presentare, e che Giorgio Cavazzoli, coordinatore provinciale di Forza Italia, fosse arrivato da Modena per mettere mano alla questione.

Buone ragioni
Può esserci qualcosa di più ghiotto che un accordo con il partito di maggioranza, il quale in un comune senza ballottaggio avrebbe soltanto da guadagnare da una terza lista che eroda voti ai civici di Noi? A pensar male si fa peccato ma… dice la saggezza popolare. In fondo, non c’è niente di nuovo sotto il sole, e dai tavoli delle altre opposizioni fanno due più due. Già a inizio anno il gruppo Carpi Futura con un comunicato accusò Roberto Benatti di essere stato eletto consigliere provinciale anche coi voti del Pd (che guarda caso per l’occasione non aveva presentato candidature carpigiane). A sostegno c’erano “buone ragioni”, a detta loro riconducibili – al di là dei do ut des locali – al passaggio di Aimag in Hera sul quale il Pd si sta giocando la credibilità (e i voti).

Firme inattaccabili
Ma le accuse di complotti e riunioni carbonare sono rispedite al mittente dai vertici di Forza Italia, che fanno sapere cge in effetti sì, qualche problema con le firme c’era ma lo stanno risolvendo da soli. Nessun patto segreto dunque – l’assise carpigiana era evidentemente noiosetta – ma un viavai di “amici” di diversi schieramenti uniti da un’unica passione: non Carpi ma il Carpi.

Il terzo incomodo
Insomma, la lista Rinnovi avrà le sue firme, a sostegno di Mario Enrico Rossi Barattini: come dice  – o come è nei desiderata di – qualcuno, è l’“unica lista vera del Centrodestra”, perché non si sa mai che in zona Cesarini spunti fuori davvero Tania Andreoli. Alle amministrative del 2012 c’erano 6 candidati e lei, a capo di due liste civiche di Centrodestra, ebbe 318 preferenze su più di 5000 votanti. E meno male che, come ricorda Roberto Benatti sul suo profilo facebook, “il Comune si vince solo con il Centrodestra unito”, “Il Centrodestra siamo solo noi” – con la N minuscola.

Noi… chi?
Noi (con la N maiuscola) è invece la lista civica. Ieri il candidato sindaco Enrico Diacci si è presentato ai media, ma non ha risposto a domande specifiche sul programma perché, testuale, “lo proporremo giorno per giorno”.
Specifichiamo – per la cronaca – che non abbiamo posto questioni complesse come la pace nel mondo o perché la tartina cada sempre sul lato imburrato.
Nel frattempo la vera questione è come faranno a stare insieme nella lista simpatizzanti Pd – o ex Margherita in forza all’Ulivo come Diacci tiene a precisare di sé –, elementi legati a Carpi Futura e, soprattutto, Movimento 5 stelle.
Già, perché in questa fase politica cruciale, i grillini non hanno voluto esprimere un candidato ufficiale ma si sono inseriti con i loro uomini nella lista civica. Perché? Perché il programma combacia, dicono. Il Movimento insomma c’è e non c’è: non è chiaro se il motto “niente alleanze” sia finito nel cassetto oppure se la cosa ai livelli alti… si sa ma non si dice.
Di fatto Diacci rischia di essere… il candidato dei Cinque Stelle ma senza il logo e l’avallo ufficiale di Beppe Grillo.

Tra i due litiganti…
E poi c’è Giulia Olivetti (“Insieme al Centrosinistra”), assessora ai Lavori Pubblici e alle Politiche Giovanili nell’era della sindaca uscente Luisa Turci. Presentata mesi fa con una dichiarazione congiunta dei direttivi di Pd e Sinistra Italiana, vantava pure di non essere iscritta ad alcun partito e fino a domani #staserena a guardare che cosa succede. Si sa che, tra due litiganti, il terzo gode.

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