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Migranti in corteo a Modena, la protesta in centro

da | Mag 15, 2017 | Richiedenti asilo | 0 commenti

Dicono no all’ipotesi di riapertura del Cie, accusano gli operatori dell’accoglienza di essere maltrattati, sono stanchi di aspettare mesi e mesi per un documento, e chiedono maggiore puntualità nella consegna del cosiddetto pocket money, la manciata di euro quotidiane cui in certi casi hanno diritto. Sono i migranti modenesi che dopo diversi mesi in cui la situazione è andata via via peggiorando, questa mattina sono scesi in piazza per protestare

Il corteo, cui hanno partecipato un centinaio di persone anche di centri sociali e sindacati autonomi, si è tenuto questa mattina a Modena, promosso dal neonato collettivo Modena Refugees che raccoglie qualche decina di persone originarie dell’Africa che vivono qui, ed è partito dalla stazione dei treni passando anche dalla Prefettura, che è l’ente che gestisce i fondi del Ministero per i richiedenti asilo. Tra le ali di forze dell’ordine chiamate a garantire la sicurezza, hanno gridato slogan e distribuito volantini in diverse lingue.

I commenti politici

“Si rischia una violenza a cui non siamo preparati”, il commento di Forza Italia

“Manifestazione di immigrati qui a Modena, in massima parte clandestini, ovvero persone senza documenti, che reclamano documenti e lavoro – osserva Andrea Galli, capogruppo di Forza Italia a Modena – La verità? Sono rimasto impressionate a vedere un centinaio di africani a manifestare gridando a squarciagola dalla via Emilia diretti davanti alla Prefettura. Quello che loro richiedono, essenzialmente la Regolarizzazione, non può/non gli sarà concesso almeno all’80/90% in quanto mancanti dei requisiti essenziali. Chi riuscirà in quel caso a riportarli indietro? Posso dire che il caso di rimpatrio forzato genererà una violenza a cui non siamo preparati?”.

“Qualcuno ha probabilmente scambiato l’Italia per il Paese di Bengodi. In corteo, urlando a squarciagola, si chiedono diritti ma bisognerà spiegare loro che esistono anche i doveri, di cui con troppa facilita’ ci si dimentica. Prima di lamentarsi bisognerebbe almeno ringraziare chi Ti ospita.” Ad affermarlo l’avvocato Enrico Aimi, consigliere regionale di Forza Italia che aggiunge ” Ricordiamo inoltre agli stranieri che gli italiani hanno fatto grandi sacrifici per consentire – a chi ne ha bisogno perché fugge da una guerra o da una persecuzione – di poter soggiornare in attesa di tempi migliori per il rientro nella loro Patria. Si chiede lavoro, ma qui non lo hanno nemmeno tanti italiani. Si chiede speditezza nelle pratiche di riconoscimento dello status di rifugiati, ma si tratta di numeri enormi e con istruttorie difficili. Si contestano i nuovi Centri per i rimpatri, e ci domandiamo stupiti con quale arroganza ci si permette di intromettersi in questioni delicate che riguardano la sicurezza del popolo italiano e le nostre politiche in tema di immigrazione. La verità è che senza un ritorno all’ordine ed il blocco navale al confine Sud del Mediterraneo, la situazione è destinata a peggiorare. Ad ogni modo – conclude Aimi – l’Italia offre a coloro che non amano le nostre regole e le nostre leggi, anche un altra grande opportunità: quella di tornare da dove sono venuti.
 

“Chi lo ha manovrato?”, chiede al Lega Nord

“Pare del tutto evidente che questa manifestazione abbia una ‘regìa’ e vorremmo capire chi ci sia dietro”. Luca Bagnoli, esponente della Lega Nord modenese, commenta la notizia del corteo dei rifugiati che questa mattina si è svolto a Modena. “Per illustrare la manifestazione è stato distribuito un volantino in cui i migranti accusano gli operatori dell’accoglienza di essere maltrattati, di essere in sostanza merce di scambio. Per non parlare delle lamentele sul ‘lavorare gratis’ e le richieste di maggiore ‘puntualità’ nella consegna del cosiddetto pocket money, quando invece il buon senso dovrebbe portare a dire che lavorare è un modo di rispondere a un’ospitalità spesso non giustificata da motivi di persecuzione politica etc. Ricordo che – prosegue l’esponente LN – , a Modena come in altre città italiane, viene dimostrato che tanti di questi ‘richiedenti asilo’ non hanno in realtà il diritto di restare sul nostro territorio. Eppure oggi si manifesta in nome delle ‘pretese’”. Bagnoli insiste infine sulle accuse di maltrattamento contenute nel volantino: “Che dice la Prefettura? Una risposta in merito sarebbe opportuna”.

 

Immagini di Andrea Galli

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