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Prende di mira per sette volte lo stesso bar: preso

da | Mag 10, 2017 | Altri Comuni | 0 commenti

E’ terminata la latitanza dell’uomo sospettato di aver colpito per sette volte di seguito, dal 2015 fino allo scorso febbraio, lo stesso bar. L’8 maggio, è stato arrestato dalla Polizia uno dei responsabili dei furti presso il Blanco Cafè di via Vignolese 1084, a Modena. Sono stati gli uomini della Squadra Mobile ad individuare V.D.S cittadino romeno ventenne che in occasione dell’ultimo episodio delittuoso, del 16 febbraio 2016, si era impossessato di 7.500,00 euro in valori, sigarette e gratta e vinci.

Per le modalità di operative e l’utilizzo del tombino per infrangere la vetrata si ritiene che l’uomo possa essere anche il principale indiziato di ulteriori sei furti avvenuti sempre presso lo stesso Blanco Cafè ed ossia il 3 settembre 2015; 28 gennaio 2016; 31 agosto 2016; 3 settembre 2016; 3 ottobre 2016 e 6 ottobre 2016: fatti sui cui la Sezione Reati contro il patrimonio della squadra Mobile sta indagando.
Il danno economico complessivo accusato dal titolare è superiore ai 30.000,00 euro.
Nella circostanza del colpo del febbraio scorso, avvalendosi di un complice e dell’utilizzo di un tombino, utilizzato per sfondare la vetrata d’ingresso, era stato consumato l’ennesimo furto presso l’esercizio.
Nello svolgimento delle indagini della Squadra Mobile, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Katia Marino, è stato fondamentale l’apporto della Polizia Scientifica che in occasione dell’ultimo episodio delittuoso ha rilevato un’impronta papillare che ha consentito insieme ad altre attività di riscontro di individuare l’uomo che annovera numerosi precedenti specifici.
L’ultimo tassello per la compiuta individuazione è arrivato grazie all’esame delle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza interno che ha documentato le attività predatorie.
L’uomo dopo le scorribande modenesi si era recato in Romania dove, grazie anche al contributo della Polizia romena, è stato rintracciato ed arrestato.
Inoltre, poiché destinatario di mandato di arresto europeo, si è proceduto all’estradizione in Italia.
Nella decorsa giornata è stato rimpatriato e condotto presso il carcere romano di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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