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Bancomat sradicati con carro attrezzi, 11 arresti. La base della banda nel campo nomadi di via Canaletto

da | Giu 13, 2017 | In Primo Piano, Bomporto, Bastiglia, Altri Comuni | 0 commenti

Sportelli bancomat sradicati con un carro attrezzi. Era la specialità di una banda di nomadi sgominata dai Carabinieri di Modena, che hanno eseguito misure emesse dal tribunale di Bologna, sezione impugnazioni cautelari penali, per undici bosniaci di etnia rom, sei in carcere e cinque ai domiciliari, a conclusione dell’operazione ‘Take Away’ coordinata dal Pm Claudia Natalini della Procura modenese.
    Gli arrestati, fa sapere l’Ansa, risiedono tra Modena, Rimini, Rovigo, Verona, Padova e Mantova, mentre i sette episodi contestati, tra giugno e luglio 2016, riguardano le province di Modena, Reggio Emilia, Ferrara e Vicenza. Le indagini sono state condotte dai militari del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale e hanno dimostrato come la banda avesse la ‘base’ in un campo nomadi in via Canaletto, a Modena, dove risiede la maggior parte degli indagati.
   

Le indagini sono state condotte dai militari del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale e hanno dimostrato come la banda avesse la ‘base’ in un campo nomadi in via Canaletto, a Modena, dove risiede la maggior parte degli indagati. I malviventi di volta in volta si avvalevano di connazionali conoscitori del territorio che decidevano di colpire, in Emilia-Romagna o in Veneto, coinvolgendoli nelle fasi esecutive dei furti. In gruppi da tre fino a otto persone, con passamontagna e guanti per non lasciare tracce, di solito si avvicinavano alla banca con il carro attrezzi e almeno due auto, mezzi rubati poco prima. Il carro veniva usato come ariete per sfondare le vetrine, poi veniva sradicato il dispositivo bancomat per trainarlo in un posto sicuro. Le auto servivano per fuggire rapidamente, prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Con questo metodo, il 26 giugno fu colpita una filiale Bper a Formigine, nel Modenese, anche se poi nella fuga i ladri persero la cassaforte con dentro 60mila euro. Riuscì invece il furto a Masi Torello (Ferrara) il giorno dopo: sempre da un ufficio Bper fu rubato il bancomat con circa 14mila euro. Il 2 luglio toccò ad una ditta a San Cesario sul Panaro (Modena): dopo aver forzato cancello esterno e portone, rubarono un furgone e lo caricarono con attrezzi per un valore di circa 30mila euro. Il 4 luglio la tecnica del carro fu applicata ad una filiale della Banca Alto Vicentino. L’11 luglio fu la volta di un furgone rubato a Campogalliano (Modena) mentre due giorni dopo a Bibbiano (Reggio Emilia) prima rubarono un carro attrezzi e due auto da una ditta di soccorso e poi le abbandonarono dopo un inseguimento con i Carabinieri; nella stessa provincia fu portato a termine, infine, il ‘colpo’ ad una filiale Bper di Scandiano, con bancomat sradicato e ritrovato dai militari nel campo nomadi di via Canaletto Nord. L’indagine si è avvalsa anche di riprese video nei campi nomadi e si concluse con la richiesta della Procura di Modena al Gip di emissione di provvedimenti cautelari. L’istanza però non fu accolta dal giudice, che a novembre 2016 la rigettò. Allora la Procura fece appello al Riesame di Bologna che ha accolto il ricorso, divenuto esecutivo dopo la pronuncia della Cassazione del 9 giugno.

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