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Moschea di Mirandola finanziata coi soldi del Qatar. “Ora che il paese è al bando sarà fatta chiarezza?”

da | Giu 5, 2017 | In Primo Piano, Mirandola | 0 commenti

Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi , Bahrain e Yemen hanno annunciato lo stop dei rapporti diplomatici col Qatar accusato di sostenere e proteggere numerosi gruppi terroristici che minano a destabilizzare la regione. E proprio il Qatar è lo Stato che con una corposa donazione è stato tra i principali finanziatori della ristrutturazione post sisma della moschea di Mirandola. C’è qualche legame? Ora l’opposizione vuole vederci chiaro

“Ci chiediamo se a Mirandola, dove è stata prima realizzata e poi ricostruita a seguito del terremoto una delle più importanti moschee della Regione finanziata con i soldi del fondo sovrano del Qatar, il Sindaco Maino Benatti, continuerà, come fece un anno fa rispondendo ai giornalisti, a non interessarsi dei finanziamenti e, anzi, continuerà a paragonare il Qatar a qualsiasi altro paese occidentale?”, commenta in una nota Antonio Platis di Forza Italia.

“Gli appelli lanciati ai tempi della realizzazione della moschea affinché si controllasse sull’origine dei finanziamenti celebrati direttamente dal principe del Qatar Nasser Al Thani a capo della Qatar Charity Foundation e che attraverso l’Ucooi sono arrivati in Italia e a Mirandola, sono rimasti inascoltati – prosegue Platis – Il Sindaco Benatti, interpellato sulla questione, accusò i giornalisti di generare loro terrore e paura rimandando ad altri la verifica sulle ragioni, sulla provenienza e sull’utilizzo dei finanziamenti. Oggi, di fronte alla realtà che lo stesso paese che ha finanziato la moschea di Mirandola sia lo stesso messo al bando anche dai paesi arabi per il sostegno all’isis ed ai gruppi terroristici esige risposte chiare dal Sindaco ma anche dalla Regione i cui finanziamenti sono andati in parallelo con quelli del Qatar, contribuendo alla realizzazione della moschea.

Senza chiarezza su questi punti la soluzione è una: il Ministero dell’Interno dovrebbero valutare la chiusura di tutte le moschee finanziate dal Qatar.

Non possiamo dimenticare quanto rilevato ai tempi, ovvero che il Qatar, ponendosi come stato guida dei fedeli di Maometto anche in Italia, avrebbe sostenuto direttamente le associazioni ed i centri di preghiera da loro gestiti.

Non è accettabile di fronte a questi nuovi scenari del terrore che si continui a fare finta di nulla e a fare finta che il problema non esista. Il tempo dei rimandi è finito”

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