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“Ritardi e insufficienze”, la Cgil boccia la sanità nella Bassa

da | Lug 16, 2017 | Mirandola, Finale Emilia | 0 commenti

“Ritardi e insufficienze”, così la Cgil bocca la sanità nella Bassa”. La Cgil di Modena con i sindacati Spi e Funzione Pubblica ha incontrato la direzione sanitaria del distretto e dell’ospedale di Mirandola. Questo a conclusione delle iniziative organizzate nei mesi scorsi dallo Spi e rivolte alla cittadinanza, sul piano di sviluppo dell’ospedale di Mirandola e della sua integrazione con l’assistenza territoriale e con gli ospedali della rete. 

Per la CGIL rimangono aperti alcuni temi dovuti a insufficienze e ritardi: le richieste della CGIL si sono concentrate in particolar modo sui tempi troppo lunghi per il completamento della Casa della Salute di Finale Emilia e l’implementazione dei relativi percorsi di cura e prevenzione, il potenziamento degli ambulatori  infermieristico e di rischio cardiologico, il ritardo del progetto sulle cure palliative dell’HOSPICE e la realizzazione dei posti letto di ospedale di comunità. 

“Sottolineamo, inoltre, la carenze del personale sanitario e di quello amministrativo, che non trovano adeguate risposte – dice la Cgil – servirebbe un investimento adeguato sulle diverse professionalità che permettano la tempestiva risposta ai bisogni del cittadino/utente”. 

Nella nuova programmazione presentata in Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria i punti di avanzamento per l’ospedale di Mirandola saranno la riduzione dei tempi di attesa per i ricoveri chirurgici programmati, il centro per i disturbi del sonno e delle apnee notturne, inoltre a Mirandola saranno sviluppati gli interventi di anca, ginocchio e piede. 

“Mentre esprimiamo interesse per il progetto presentato, – ribadisce la Cgil – riteniamo, però, necessario un investimento sull’assistenza domiciliare e di base che sia in grado di  sostenere il cambiamento del modello ospedaliero nella logica della partecipazione alla rete  che non lasci solo il cittadino una volta dimesso dagli ospedali per acuti. Facciamo, quindi,  nostra la preoccupazione di molti cittadini che vedono nel processo innescato dalla riorganizzazione dei servizi, il rischio di impoverire i territori più periferici”. 

La CGIL sottolinea la necessità di una pianificazione aziendale che assicuri il funzionamento equilibrato di tutti i servizi territoriali come ribadito più volte anche nella Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria.

Allo stesso tempo, però, non ci stiamo a essere tirati per la giacchetta come sta succedendo in questi giorni sulla stampa locale da parte di alcune forze politiche e continueremo ad esprimere una nostra posizione autonoma e fuori dalle logiche elettorali, ma col solo obiettivo di tutelare gli interessi di cittadini e lavoratori.

 

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