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Traffico di ferro, dopo gli arresti sequestrate due società

da | Lug 17, 2017 | In Primo Piano, Altri Comuni | 0 commenti

Traffico di ferro, dopo gli arresti di cinque persone avvenuti qualche giorno fa, sono state sequestrate due società modenesi. L’operazione è opera dei militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Modena, coadiuvati dalle Stazioni Carabinieri Forestale di Modena e Pavullo, i quali  hanno dato esecuzione a perquisizioni e sequestri presso le sedi legali ed operative di due ditte modenesi dedite alla gestione di rifiuti di natura ferrosa e non. Le operazioni, finalizzate a ricostruire e quantificare le attività illecite riscontrate, hanno usufruito anche del supporto tecnico di personale ARPAE di Modena.

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Le indagini e le attività svolte, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, Stefano Orsi, sono originate da controlli del Nucleo Investigativo mirati alla verifica del rispetto normativo nel settore del recupero di rifiuti costituiti da metalli ferrosi e rottami che, per il loro valore commerciale, rappresentano sovente oggetto di attività illecite di recupero.
Dagli accertamenti risulta che le due società avessero ricevuto e gestito ingenti quantitativi di rifiuti (quasi 2.000 tonnellate nel solo anno 2016) provenienti da soggetti privati e non da ditte autorizzate alla gestione dei rifiuti, in violazione all’autorizzazione in loro possesso. Non solo violavano la normativa di settore, ma non impediscono la tracciabilità dei rifiuti, con il concreto rischio che gli stessi derivassero da attività illecite.
Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati alla verifica dell’effettiva provenienza dei rifiuti e dell’eventuale coinvolgimento di altri soggetti.

Per il futuro sono previsti a livello provinciale ulteriori accertamenti costituiti da accurate verifiche presso impianti attivi nel settore del recupero dei cd. “rottami”.

Si tratta di un settore particolarmente redditizio, che rimane nel mirino di “singoli” o gruppi organizzati; pertanto continuerà a rappresentare, per l’Arma dei Carabinieri, un settore strategico rispetto al quale ogni tipo di fenomeno criminale sarà destinatario delle massime attenzioni, investigative con finalità repressive, e preventive attraverso l’intensificazione dei controlli ambientali presso siti e società che gestiscono questa tipologia di rifiuti.

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