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La Sp 9 a Mirandola

Strade colabrodo, limiti di velocità per motivi di sicurezza, divieti di transito. È questa la fotografia delle strade gestite dalla Provincia di Modena con la Bassa maglia nera di questa triste classifica. Nel dettaglio, sono oltre 100 i tratti di strade provinciali modenesi dove l’ente guidato da Giancarlo Muzzarelli ha introdotto limitazioni al traffico a causa del degrado del fondo che si traducono in quasi 200 chilometri con limiti di velocità per motivi di sicurezza, oltre cinque chilometri di strade  chiuse al transito per frana e 24 chilometri con divieto di transito a mezzi a due ruote.

A denunciare la situazione è stato lo stesso Muzzarelli lo scorso 31 luglio nel corso di un incontro in Provincia con le associazioni di categoria del tavolo dell’economia, sindaci, parlamentari e  consiglieri regionali. Muzzarelli ha puntato il dito contro i tagli alle province: “La situazione delle Province è ormai diventata un caso nazionale che deve esser affrontata dal Parlamento per adeguare il quadro istituzionale al risultato del referendum, senza ritornare alle vecchie Province, ma consentendoci di funzionare. In questi ultimi anni abbiamo assistito a un rinnovato centralismo fiscale e burocratico che penalizza i territori. E bene ha fatto il presidente Bonaccini a riaprire con il Governo il confronto sul tema dell’autonomia nei rapporti con lo Stato, un’azione che sosteniamo come territorio”.

Per questo nelle scorse settimane, aderente a una campagna di denuncia promossa dall’Unione delle Province d’Italia, Muzzarelli ha presentato un esposto cautelativo alla Procura della Repubblica e Prefettura di Modena e alla Corte dei conti di Bologna sulla situazione finanziaria dell’ente, dove – si legge in una nota – “Muzzarelli ha giudicato i prelievi una violazione della Costituzione, nonché del principio di buon andamento della pubblica amministrazione, riprendendo una recente relazione della Corte dei Conti che ha giudicato i tagli alle Province «illegittimi e irragionevoli, tali da rendere impossibile lo svolgimento delle funzioni istituzionali»”.

“I prelievi dello Stato – ha evidenziato il presidente – anche quest’anno arriveranno a 37 milioni su circa 61 milioni di entrate dell’ente; dal 2103 abbiamo versato allo Stato oltre 125 milioni di euro provenienti dalle imposte pagate dai cittadini modenesi, in particolare automobilisti, visto che si tratta di quote di Rcauto e di Ipt, che avrebbero tutto il diritto di usufruire di una viabilità adeguata”.

Attualmente nel modenese è chiusa al transito, per dissesto idrogeologico, la provinciale 36 tra Serramazzoni e Pavullo, mentre sono chiuse alle due ruote per degrado del fondo la sp 9 a Mirandola, la sp 413 tra Carpi e  Novi, la sp 26 a Pavullo e la sp 7 diramazione Ponte dei Rossi.

Per il ripristino una tantum dei tratti degradati servirebbero quasi 60 milioni, per mantenere in efficienza la rete servono oltre nove milioni all’anno, prevedendo anche oltre un milione e mezzo all’anno per interventi di manutenzione straordinaria e circa un altro milione e mezzo in media per l’attività di sgombero neve e l’acquisto del sale. 

Per manutenzioni, sfalci, tappeti, risagomature e trattamenti superficiali il budget a disposizione della Provincia è sceso dagli oltre sei milioni all’anno del 2004 al milione e mezzo del 2016.  Per il 2017 le risorse a disposizione sono leggermente aumentate solo grazie alla vendita di immobili di proprietà, ma comunque insufficienti. 

La Sp 9 a Mirandola

La rete stradale gestita dalla Provincia

La Provincia gestisce 1.026 chilometri di strade provinciali (422 in pianura e 604 in montagna), lungo le quali sono presenti 90 rotatorie, 183 ponti con campata superiore ai sei metri e una galleria, quella di Strettara a Montecreto. 

Si tratta, in diversi casi, di arterie strategiche come la sp 413 Modena-Carpi-Novi, il tratto della Modena-Sassuolo da Baggiovara a Casinalbo, la sp 623 da Modena a Vignola fino a Zocca, la sp 468 da Carpi a Finale Emilia; molte di queste sono ex statali “ereditate” dall’Anas (circa 400 chilometri) nel passaggio di competenze del 2001 che ha riguardato anche la sp 255 Modena-Nonantola, arteria con un transito superiore anche alla via Emilia e al Canaletto, uniche statali rimaste in capo all’Anas insieme a buona parte della Modena-Sassuolo, parte della tangenziale di Modena e la complanare a Modena dalla via Giardini alla Nuova estense.

A fronte di un aumento del 40 per cento di chilometri, dovuto appunto ai trasferimenti di strade Anas, la Provincia – come rende noto un comunicato stampa – dispone delle stesse risorse destinate alla manutenzione del 1999, passando dai quasi tre mila euro a chilometro agli attuali 1.550 euro.

La Provincia, inoltre, gestisce una rete di 155 chilometri di piste ciclabili molto frequentate dai modenesi: la Modena-Bastiglia-Medolla-Finale Emilia lunga 20 chilometri, la Modena-Vignola lunga 15 chilometri, i Percorsi natura del Secchia, del Panaro e del Tiepido lunghi complessivamente 120 chilometri. 

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