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Cantiere partito e subito bloccato. Strada a pezzi e cittadini prigionieri

da | Set 9, 2017 | In Primo Piano, San Felice sul Panaro, Ricostruzione | 0 commenti

AGGIORNAMENTO
Il cantiere è ripartito

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A San Felice era stato annunciato in pompa magna l’avvio contemporaneo di una tornata di grossi cantieri pubblici e privati in centro storico. A cinque anni dal sisma che ha devastato il paese, davvero una buona notizia. Così sembrava. Ma era troppo bello per essere vero.

Infatti a poche settimane dall’avvio dei lavori si registra già un primo stop. E’ il cantiere da 803 mila euro che interviene su via Marconi, l’ultima traversa di destra scendendo da via Mazzini verso il centro, importante strada di collegamento con il cuore del paese dove c’è Largo Posta e piazza Matteotti. Qui infatti è da diversi giorni che è tutto fermo. Non si vedono operai, non si vedono macchine al lavoro, non è mai passato un capocantiere o un responsabile. Il cantiere è stato montato a fine estate, avviato e poi si è fermato.
Lasciando tutto a metà, con la strada scartavetrata e messa a nudo con i tombini in rilievo. Non c’è una protezione o una passerella, non c’è spazio adeguato per far passare i pedoni. La pioggia ha fatto peggio, coprendo tutto di fango e rendendo ancora più friabile l’area.

Questo accade lungo tutto via Marconi, che è completamente devastata e chiusa al traffico. E’ messo un po’ meglio Largo Posta, che almeno ha l’asfalto al suo posto. Ma è ugualmente inaccessabile sia al passaggio che al parcheggio perchè ci sono i container e le attrezzature degli operai del cantiere.

Residenti e negozianti si erano preparati ai disagi (il Comune aveva avvertito che per rimettere a nuovo il centro storico bisognava mettere in conto almeno tre anni di disagi). Ma non così. Vedere tutto bloccato a pochi giorni dall’avvio è frustrante, e il danno economico per i negozianti che si affacciano sulla zona rischia di essere significativo.

La situazione si fa tesa giorno dopo giorno e la rabbia monta anche perchè la situazione non sembraavere via d’uscita. Nessuno dà spiegazioni ufficiali. La voce che gira è che lo stop sia dovuto a una mancata comunicazione con la società del gas che avrebbedovuto dare il pemesso di lavorare sui propri tombini. “Sembra di essere in una città bombardata“, sbotta una residente. “Avessero messo almeno una passerella tra i due marciapiedi“, si lamenta un cittadino con le scarpe infangate dalla parte opposta del marciapiede. Con la carrozzina è un’epopea, e preoccupa soprattutto la sicurezza di un cantiere che messo in sicurezza non appare. 

Ieri sera abbiamo visto un gruppo di ragazzini che si divertiva a saltare i jersey e a lanciarsi i sassi da una parte all’altra – racconta una residente – Abbiamo chiesto in Comune ma ci hanno detto che se il cantiere non va bisogna chiamare quelli della ditta. Ma non ci sono numeri di telefono, chi dobbiamo sentire? Per quanto tempo andrà avanti questa situazione?

 

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