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Prosegue il monitoraggio e la sorveglianza sui casi di pertosse che si sono manifestati nelle scorse settimane tra pazienti e operatori dei reparti dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena. Lo rende noto un comunicato stampa del Policlinico di Modena.

A martedì 3 ottobre, in totale, sono stati notificati 6 casi di Pertosse in pazienti e 16 casi di Pertosse in operatori sanitari, tra Ospedale Civile di Baggiovara e Ospedale Policlinico. La precoce identificazione dei casi e il rapido avvio della terapia hanno permesso la tempestiva risoluzione dei sintomi e, soprattutto, di circoscrivere il contagio tra i pazienti.

Le misure precauzionali messe in campo sono quelle tipicamente usate per la prevenzione delle infezioni respiratorie, ad esempio le mascherine chirurgiche, normalmente adottate nei reparti a maggior rischio durante l’epidemia influenzale tipica dei mesi invernali.

Continuano la sorveglianza e il monitoraggio al fine di intercettare per tempo ulteriori casi e sottoporli alle adeguate misure di profilassi.

I fatti risalgono al 13 settembre scorso, quando è stata fatta diagnosi di Pertosse ad un operatore dell’Unità Operativa di Medicina d’Urgenza dell’Ospedale Civile di Baggiovara. L’operatore aveva manifestato nei giorni precedenti una sintomatologia sub-clinica, cioè sintomi sfumati e in assenza di febbre, la cui persistenza ha portato successivamente a diagnosi di Pertosse contratta a seguito di un contatto famigliare.

La pertosse, è una malattia infettiva batterica contagiosa, i cui sintomi sono solitamente simili a quelli del raffreddore comune, presentandosi con un naso che cola, febbre e tosse lieve a cui seguono settimane caratterizzate da attacchi più forti. La malattia, solitamente, nell’adulto ha un decorso lieve e paucisintomatico, che può essere più grave nel bambino, nei pazienti immunodepressi e nelle donne in stato di gravidanza. Per la pertosse esiste un vaccino che, però, è obbligatorio nella fascia 0-16 anni.

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