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Un Protocollo triennale tra Bologna, Modena e Ferrara per rendere quest’area del centro Emilia ancora più competitiva e attrattiva a livello nazionale e internazionale. Mercoledì 29 novembre a Bologna, nella sede del Comune, è stata firmata un’intesa tra le Province di Modena, Ferrara e la Città Metropolitana di Bologna rappresentate dai rispettivi sindaci e presidenti dei capoluoghi Gian Carlo Muzzarelli, Tiziano Tagliani e Virginio Merola, alla presenza dell’assessora regionale al Bilancio e Riordino istituzionale Emma Petitti, per la gestione in forma associata di funzioni e servizi di interesse comune.

L’obiettivo – informa una nota di viale Aldo Moro – è rafforzare ulteriormente la sinergia tra i territori provinciali dell’Emilia centrale in un’ottica di area vasta, con il ruolo di hub dell’intero territorio regionale assegnato alla Città Metropolitana dalla legge nazionale prima e confermato poi dalla legge regionale e dall’Intesa generale Quadro (prima ed unica in Italia, sottoscritta dalla Regione con la stessa Città Metropolitana). La ricerca di nuove sinergie funzionali allo sviluppo socio economico di quella porzione di territorio nasce dalla presenza di numerosi elementi di omogeneità a partire da quelli storici e culturali: presenza di un sistema museale, il ricorrere di caratteristiche architettoniche omogenee dei centri storici e degli edifici religiosi (città d’arte), così come comuni sono il sistema ambientale, il paesaggistico rurale e la forte tradizione eno-gastronomica (food valley).

Ulteriori aspetti di forte interesse per lo sviluppo di tali connessioni sono dati dalla presenza delle tre Università e da una rete per la ricerca, strettamente connessa con il sistema produttivo insediati in quell’area. Altri elementi di connessione sono dati dalla presenza di un sistema fieristico integrato, da forti connessioni dei sistemi di mobilità e delle piattaforme logistiche oltre che dalla presenza di uno scalo aeroportuale di livello internazionale, e infine dalle forti relazioni date dalle vocazioni turistiche e dai relativi prodotti (“città d’arte”, “food valley”, “motor valley”).

“L’intesa di area vasta tra la città metropolitana di Bologna e le province di Modena e Ferrara- ha commentato l’assessora Emma Petitti- è frutto di un lavoro tenace dei nostri amministratori e capace di raccogliere la sfida della nostra Regione sul tema delle riforme, un traguardo importante che riguarda tutto il tessuto sociale ed economico dei nostri territori. La capacità del territorio emiliano è di essere ‘area vasta’ aldilà dei confini amministrativi. Le sinergie tra sistemi economici, produttivi e culturali permetteranno nei prossimi anni di cogliere sfide sempre più competitive su cui la Regione sta investendo. Questo traguardo sarà da stimolo anche per portare avanti altri progetti come, per esempio, la provincia Romagna”.

“Il fatto- ha aggiunto Petitti- che le Amministrazioni interessate si siano impegnate a condividere visioni unitarie rappresenta un’ottima e proficua prosecuzione, se vogliamo naturale, del percorso di sviluppo della governance avviato dalla Regione in questa legislatura”.

“In accordo con la Regione – ha aggiunto Carlo Muzzarelli – vogliamo dare un maggiore peso alla nostra area, per valorizzare i territori e realizzare i progetti come la Cispadana, la bretella Campogalliano-Sassuolo modificata e la soluzione al passante di Bologna, ma anche garantire un trasporto pubblico più integrato, a partire da quello ferroviario, e infrastrutture telematiche sempre più efficienti. Partiamo da ciò che abbiamo in comune, come la motor valley, il food, il turismo invernale, la collaborazione nella Destinazione turistica, poi i rapporti tra le Università, la formazione e la ricerca, le fiere, l’aeroporto e tutte le infrastrutture. E in futuro – ha annunciato Muzzarelli – intendiamo avviare un’intesa anche con Reggio Emilia”.

Il documento, già approvato dai rispettivi organi di governo punta a “creare un sistema di relazioni fra i territori, condividere le migliori pratiche, valorizzare la forza dell’unione nel rispetto delle differenze, integrare e meglio qualificare il governo delle aree storicamente condivise”.

Si vuole definire una visione comune di sviluppo in materia di infrastrutture, pianificazione urbanistica-territoriale e promozione degli investimenti al fine di poter relazionare in modo unitario e con obiettivi condivisi con la Regione Emilia-Romagna.

Le politiche comuni saranno gestite attraverso specifiche convenzioni, accordi e protocolli.

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