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Il furto scoperto lunedì 13 novembre all’ospedale di Carpi non è il primo di questo tipo: a nemmeno troppi chilometri di distanza, infatti, recentemente sono state rubate le stesse attrezzature anche ad altri ospedali, 

E’ accaduto almeno altre tre volte negli scorsi giorni: a Reggio Emilia, a Mantova e ad Asola, un comune del Mantovano. Carpi dunque, pare proprio entrata nel mirino di una banda specializzata nel furto di sonde ecografiche dagli ospedali. Considerando infatti la specificità dei furti, la speranza ora è che lo stesso non accada in altri ospedali del Modenese, cosa che costringerebbe le donne in attesa e chiunque debba fare una ecografia a lunghi viaggi alla ricerca di un ecografo funzionante.

A Carpi i ladri si sono appropropriati di sette sonde ecografiche in dotazione agli ecografi degli ambulatori di Ostetricia e Ginecologia, macchinari il cui valore si aggira sui 70mila euro. Allo stesso modo, a inizio novembre quattro sonde per ecografi ginecologici (40 mila euro il valore del furto) erano state rubate dal reparto di Ostetricia e Ginecologia del Carlo Poma di Mantova. Nel medesimo weekend in cui i ladri avevano fatto il colpo al nosocomio mantovano, tre sonde erano state rubate dal Santa Maria di Reggio Emilia. La Gazzetta di Mantova riporta poi come sei mesi fa all’ospedale di Asola fossero sparite altre quattro sonde, in uso al reparto di Cardiologia.

L’ipotesi è che si tratti di furti su commissione, peraltro particolarmente gravi e deprecabili perché avvengono in strutture pubbliche: mentre le autorità competenti stanno indagando su quanto accaduto, l’unica certezza è l’aumento dei disagi per coloro – pazienti e medici – che della strumentazione hanno bisogno.

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