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L’esistenza di una gerarchia criminale tra i detenuti nel carcere bolognese della Dozza, con al vertice elementi della ‘Ndrangheta, mandanti di violenze e intimidazioni. E’ emersa dall’indagine ‘Reticolo’, filone di ‘Aemilia’ che ha portato i Carabinieri del Ros e dei comandi di Bologna, Modena e Reggio Emilia ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare per otto persone, su richiesta della Dda. Quattro rispondono di violenza privata e lesioni aggravate dalle modalità mafiose e altri quattro, tra cui due agenti di polizia penitenziaria, di detenzione di stupefacenti. Gianluigi Sarcone e Sergio Bolognino, imputati nel processo Aemilia e fratelli di due figure apicali della cosca emiliana, sarebbero stati mandanti di un pestaggio ai danni di un detenuto nella sezione ‘Alta sicurezza’, punito perché irrispettoso e refrattario alle disposizioni imposte, a dimostrazione, per gli investigatori, della supremazia riconosciuta agli ‘ndranghetisti da parte di detenuti legati alla Camorra. (ANSA)

Secondo quanto riportato da Modena Today, gli esecutori materiali dell’aggressione, accusati dei reati di violenza privata e lesioni aggravate dalle modalità mafiose sono due campani residenti a Modena e a Bomporto, M.T. di 47 anni e E.P. di 30. Entrambi sono stati arrestati. I due sono già noti alle forze dell’ordine per i loro rapporti con i clan camorristici casalesi. Le altre quattro persone destinatarie di misura cautelare – su un totale di 14 indagati – sono invece finite agli arresti domiciliari.

 

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