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Metalmeccanici in protesta per pensioni più eque

da | Nov 15, 2017 | Bomporto, Economia | 0 commenti

I lavoratori di 25 aziende metalmeccaniche modenesi – tra cui Rossi Motoriduttori, Omg, Angelo Po, Caprari, ecc… – hanno fatto lunedì fermate spontanee di 1-2 ore proclamate dalle Rsu Fiom/Cgil in concomitanza con l’incontro tra Governo e Sindacati sulla riforma pensionistica. Alte le adesioni agli scioperi che hanno visto anche la presenza di lavoratori iscritti ad altre organizzazioni sindacali, testimoniando che il problema delle pensioni riguarda tutti. Lo fa sapere una nota del sindacato, facendo anche sapere che stanno pervenendo alla Fiom/Cgil provinciale decine di ordini del giorno per chiedere a Cgil Cisl Uil un percorso di mobilitazione sino allo sciopero generale, qualora il Governo non modifichi la propria impostazione.

Le fermate e gli ordini del giorno sono infatti a sostegno dell’esigenza di cambiare radicalmente le regole pensionistiche dettate dalle ultime riforme che fanno dell’Italia il paese con l’età pensionistica più alta d’ Europa.
I lavori non sono tutti uguali, e ai giovani si sta consegnando un futuro fatto di precarietà senza diritti e senza pensioni.

Ci si lamenta che i nostri figli entrano nel mondo del lavoro sempre più tardi e al contrario chi lavora è impiegato in media 300 ore annue in più di un lavoratore tedesco.
Nelle crisi aziendali, oltre alla diminuzione degli ammortizzatori sociali prodotta dal Jobs Act, i continuiamo ad avere dei lavoratori che vengono considerati dall’azienda troppo vecchi per lavorare e dal sistema troppo giovani per andare in pensione.

“Vista la conclusione dell’incontro di ieri – afferma in una nota Cesare Pizzolla segretario Fiom/Cgil Modena – che non ha portato a modifiche soddisfacenti per rendere il sistema pensionistico adeguato alle condizioni di chi lavora, le fermate di ieri dei lavoratori metalmeccanici sono un primo momento di mobilitazione che deve allargarsi ad una mobilitazione più generale di tutti i lavoratori”.

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