Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

C’è l’eccezione: Stefano Vaccari candidato Pd nella Bassa. L’escluso Molinari: “E’ la fiera dei paracadutati”

da | Gen 27, 2018 | In Primo Piano, Nonantola, In primo piano, Elezioni | 0 commenti

Gli elettori del Partito Democratico che vivono nella Bassa avranno un insolito privilegio il prossimo 4 marzo: alle elezioni politiche potranno votare un loro concittadino, che è nato, ha vissuto e ha lavorato qui facendo anche esperienza amministrative e potranno votare… un esponente del Partito Democratico. Infatti alla Camera nel collegio uninominale Cento di cui fa parte la Bassa è stato candidato Stefano Vaccari, senatore uscente di Nonantola che è l’unicio del territorio ad avere un seggio garantito. La decisione è emersa nel direttivo dell’altra notte del Pd nazionale. L’ufficialità lunedì.

In altri tempi la cosa non avrebbe fatto notizia, sarebbe stato ovvio che un partito candidasse politici del proprio partito, e che scegliesse di farlo laddove il candidato fosse conosciuto e magari anche apprezzato. Ma i tempi sono cambiati, si ragiona in termini di governabilità, alleanze, garanzie di pacchetti di voti da usare in Parlamento e si trascura la periferia. Così in Emilia, considerata – finora non a torto – serbatoio di voti per il Partito qualunque cosa accada, si propongono perfetti sconosciuti.

A Modena in particolare viene candidata per il secondo seggio sicuro alla Camera Beatrice Lorenzin, ministra uscente della Salute a capo di un partito di incerta percentuale ma di aggettivazione à la page. “Petaloso”, descrive il fiore che è stato messo nel simbolo elettorale.
Per il terzo seggio sicuro, quello di Sassuolo, c’è uno dei leader del partito nazionale Gianni Cuperlo da Trieste. Invece l’unico seggio sicuro per il Senato a Modena va a Andrea Rossi, fedelissimo di Stefano Bonaccini, reggiano.
Il quadro per i modenesi è fosco nel resto dei seggi plurinominali in Emilia, dove ha più chance di entrare solo chi è in cima alla lista, e solo se il Pd va bene. Troviamo in buona posizione Giuditta Pini (in foto), poi Edorado Patriarca e Matteo Richetti. Tutto qui: il resto sono romani, torinesi, varesotti con la comune caratteristica di essere fedelissimi del segretario del Pd nazionale Matteo Renzi.

Che fine hanno fatto i candidati indicati a Roma dai circoli di Modena e della Bassa, metodo che questa volta ha sostituito le primarie? Filippo Molinari ed Elena Malaguti, rispettivamente da Medolla e San Felice, hanno fatto la stessa fine di Davide Baruffi, Lucia Bursi, Francesca Maletti ed Emilia Muratori. Spazzati via senza troppi complimenti per fare spazio ad altri, i paracadutati da Roma.

LE REAZIONI

La butta sull’ironia Filippo Molinari: “A Ferrara fanno il festival – bellissimo – delle mongolfiere. A Modena potremmo proporre una esibizione di paracadute. Piovono come non ci fosse un domani :)”

Più amaro Davide Baruffi: “Avevo dato la mia disponibilità personale e mi ha lusingato il giudizio positivo uscito dai circoli del Pd sul mio operato in questi 5 anni. La Segreteria nazionale ha fatto una valutazione diversa e il percorso si è concluso col voto della Direzione. Peraltro sono rimaste fuori persone che a mio giudizio meritavano più di me, e anche di questo mi dispiaccio”

 

LEGGI ANCHE

Molinari e Malaguti da Medolla e San Felice proposti per la candidatura Pd al Parlamento

Condividi su: