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Profughi Bomporto, la replica del sindaco Borghi

da | Gen 5, 2018 | Bomporto, Richiedenti asilo | 0 commenti

Sulle proteste per il mancato arrivo delle lettere ai cittadini di Bomporto per l’assemblea sull’arrivo di dieci profughi lunedì 8 gennaio è intervenuto – dopo la pubblicazione del nostro articolo – ancora una volta il sindaco Borghi che così ha replicato su Facebook:

Le lettere sono arrivate, purtroppo alla mattina del 4 gennaio, ovviamente con timbro del 22 dicembre. Abbiamo concordato oltre un mese fa, con i cittadini vicini alla casa dove saranno ospitati (che è la prima sulla dx venendo da Modena), di farla non appena fosse terminato intervento di ristrutturazione, con pronto il progetto di accoglienza da parte della cooperativa. I tempi sono stati questi. Nessun problema, prossimamente a fare incontro generale sulla accoglienza profughi, descrivendo anche come realmente funziona e come funziona in particolare sul nostro territorio.

Il primo cittadino, inoltre, spiega anche che l’arrivo dei profughi fa parte del piano di accoglienza condiviso proposto dalla Prefettura:

Da sottolineare che NESSUN contributo versa il comune di Bomporto, quindi nessuna risorsa economica viene sottratta ai bomportesi. Il privato a sue spese ristruttura appartamento o casa, se necessario, lo mette a disposizione della Prefettura la quale con un bando individua una cooperativa per la gestione, secondo un capitolato di prestazioni ben precise. L’indice definito a livello nazionale per l’ospitalità è di 3 profughi ogni 1000 abitanti. Attualmente nel nostro territorio siamo a 28. Le persone che arriveranno a Bomporto, sono già all’interno del percorso per il riconoscimento dello stato di profugo, risiedono da 10 mesi in Italia sempre all’interno di strutture della cooperativa. Il numero di 10 persone è massimo per quella struttura sia oggi che un domani.

Infine, ribadisce che l’adesione di Bomporto al modello di ospitalità diffusa trova riscontro nell’esperienza positiva di Sorbara:

Oltre al percorso burocratico per ottenimento di tutti i documenti, la cooperativa si occupa dei percorsi sanitari, dell’insegnamento della lingua italiana e della formazione professionale sulla base delle esperienze degli ospiti. Bomporto, come i comuni della Provincia di Modena, ha aderito ad un modello di ospitalità diffusa che non prevede il concentramento di numeri elevati di profughi in un solo luogo, sia per evitare problemi, sia per consentire a queste persone di vivere in un contesto urbano con relazioni normali con gli altri cittadini. Già durante la riunione si è ribadita l’importanza della collaborazione con associazioni di volontariato per attività di volontariato che possano coinvolgere, come avviene già a Sorbara, queste persone. Ogni persona è ovviamente comunicata alle forze dell’Ordine e alla Prefettura che sa esattamente chi è dove. A tutti noi ricordo che trattasi di persone libere e NON SOGGETTE al regime di sorveglianza speciale. Questo non significa che possano fare quello che vogliono, ma possono essere liberi di muoversi. A tutti ricordo che sia tutti noi che loro DOBBIAMO RISPETTARE le regole dello Stato e del nostro regolamento di Polizia Urbana. Qualsiasi trasgressione, sia per NOI che per LORO, deve essere denunciata alle autorità competenti.

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