In Abruzzo una Asl è già stata condannata a rimborsare le cure a un bambino autistico che ha seguito le attività riabilitative con metodo Aba (Applied Behavior Analysis). Lo stesso metodo che sta seguendo a Cavezzo il piccolo Francesco Pio. Ora la sua mamma, Maria Giovanna Carlini, lancia una petizione affinchè anche qui sia gratuito e a carico della Regione e dell’Asl.
“Tra le terapie logopedistiche vi è la terapia ABA, che – si legge nella petizione – costituisce l’applicazione sistemica dei principi comportamentali individuato dalla scienza, che studia il comportamento e le leggi che lo regolano.Pertanto attraverso questa pratica medica si regolarizzano i comportamenti inadeguati e l’ apprendimento di nuove abilità.È stato documentato che se si comincia la terapia entro i 4 anni di età, i successi di autonomia sono maggiori rispetto a quelli cominciati più tardi e, per avere dei veri risultati,si dovrebbe garantire la terapia per 40 ore settimanali ma i costi si aggirerebbero intorno ai ventimila euro all’ anno”. Una cifra che la famiglia di Francesco Pio, così come tante famiglie con bimbi autistici, non può permettersi.
“Sono stanca che a mio figlio non vengano garantite terapie fondamentali come la terapia Aba- spiega la mamma – L’autismo non è una malattia di poca importanza e non siamo malati di serie B. Lo Stato ha il diritto di garantire le terapie mediche giuste e personalizzate per ogni individuo affetto da questa patologia e non terapie logopedistiche standardizzate uguali a tutti perché ogni autistico è diverso .Per questo ho lanciato una petizione, affinché altri genitori come me non si sentano soli e emarginati”.
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