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Baggiovara, l'”Aortic Team”opera una 78enne con tecnica endovascolare a cuore fermo

da | Mar 30, 2018 | Cronaca, Salute | 0 commenti

Difficile intervento di riparazione di un aneurisma dell’aorta all’Ospedale Civile di Baggiovara. A inizio marzo è stato svolto un complesso intervento chirurgico di cui sono stati protagonisti i chirurghi vascolari dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. Ad essere operata è stata una donna di 78 anni che si era presentata alla fine di febbraio presso un Pronto Soccorso periferico della provincia di Modena dove le era stato diagnosticato un voluminoso aneurisma dell’arco dell’aorta.

“Gli aneurismi dell’aorta altro non sono che la dilatazione della più grande arteria del corpo – spiega il direttore della Chirurgia Vascolare, dottor Roberto Silingardi – e possono coinvolgere differenti porzioni del torace e/o dell’addome. In questi casi il trattamento chirurgico tradizionale è molto invasivo, gravato da un alto tasso di complicanze, in particolare poiché spesso si tratta di pazienti anziani affetti da altre malattia”.

Per questi motivi è stata sviluppata la tecnica endovascolare, che consente di intervenire con pochi piccoli tagli e quindi riduce le complicanze. “Nel caso specifico la paziente era già stata sottoposta in passato ad intervento cardiochirurgico – specifica il chirurgo vascolare modenese, dottor Stefano Gennai – per questo motivo e per le altre co-patologie l’intervento tradizionale cardiochirurgico era troppo rischioso. Il caso appena citato è stato trattato in urgenza poiché l’aneurisma comprimeva uno dei polmoni e l’esofago a tal punto da causare difficoltà respiratorie e alla deglutizione Abbiamo già effettuato 3-4 interventi del genere questo costituisce un ulteriore passo avanti perché è il primo svolto in multiequipe con questa metodica”.

Ogni anno, sono circa 50 gli interventi sull’aorta toracica e toraco addominale svolti all’Ospedale Civile di Baggiovara. Fra questi, sono circa 20 gli interventi sull’arco aortico per patologie simili a questa.

Grazie all’esperienza maturata in questi anni, i pazienti complessi, vengono presi in carico dall’Aortic Team, una squadra di medici appartenenti a varie discipline che si sono ultra-specializzati nel trattamento delle malattie aortiche che appartengono all’equipe di Anestesia e Rianimazione (diretta dalla dottoressa Elisabetta Bertellini), della Cardiologia (diretta dal dottor Stefano Tondi) e della Chirurgia Vascolare. Tutto è nato da un progetto del Dipartimento Cardiaco, Vascolare e Nefrologico diretto dal prof. Giuseppe Boriani che ha unito cardiologi interventisti, chirurghi vascolari, anestesisti, rianimatori; le varie professionalità permettono di trattare tutte le patologie dell’aorta dalla valvola aortica fino tutto il tratto aortico dal torace all’addome.

In questo caso specifico l’intervento è stato svolto dai chirurghi vascolari Roberto Silingardi con l’aiuto del dott. Stefano Gennai e dott. Nicola Leone e la collaborazione dell’anestesista dott.ssa Angela Navi e del cardiologo interventista dott. Paolo Magnavacchi.

“La particolarità della paziente operata in team è stata quella di dover “arrestare ” il cuore elettricamente per alcuni secondi in modo da posizionare precisamente in assenza dei battiti cardiaci l’endoprotesi vicino alle arterie dell’arco che portano sangue al cervello – specificano i dottori Gennai e Leone – la presenza di cardiologi e anestesisti dedicati alle patologie aortiche contribuisce a curare al meglio ogni singolo dettaglio ed ha permesso il successo di un intervento molto complesso; la paziente ha superato brillantemente l’intervento ed è stata dimessa dall’Ospedale di Baggiovara ”.

“Oggi giorno dobbiamo trattare pazienti sempre più complessi che necessitano delle tecnologie più avanzate – concordano Silingardi e Gennai – la chirurgia vascolare di Modena e tutto l’Aortic Team sono attualmente in grado di realizzare questi interventi chirurgici, ma confidiamo che la sala operatoria ibrida, disponibile a Baggiovara a fine 2018, sarà in grado di migliorare ancora di più la qualità delle cure offerte ai pazienti modenesi e non”.

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