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La Finale del ‘700 protagonista delle Giornate FAI di primavera

da | Mar 21, 2018 | Finale Emilia | 0 commenti

Torna il tradizionale appuntamento con le giornate Fai di Primavera, nell’anno in cui la delegazione Fai di Modena compie 25 anni di attività. Per l’occasione saranno aperte le porte di Villa Lonardi, Palazzo Borsari (sede del Consorzio della Bonifica Burana) a Modena e di alcuni palazzi del centro storico di Finale Emilia.

Sabato 24 e domenica 25 marzo 2018 la delegazione Fai di Modena e il Gruppo Fai Bassa Modenese, in stretta collaborazione con il Gruppo Fai Giovani Modena, propongono due differenti itinerari tematici.

“In occasione di una ricorrenza molto importante per la nostra delegazione – ha sottolineato Vittorio Cavani, capo delegazione del Fai di Modena – siamo davvero lieti di offrire un programma di aperture di grande rilevanza culturale e artistica a Modena e Finale Emilia. Tutto ciò come sempre grazie ai tanti volontari che ci supportano e agli Apprendisti Ciceroni che faranno da guida per un giorno ai visitatori”.

Il Gruppo FAI Bassa Modenese propone l’itinerario “Finale Emilia ‘700 Alla scoperta dei Palazzi del Centro Storico”. Dalle origini antiche e perse in folte foreste, corsi d’acqua e valli allagate, la città di Finale Emilia lega la propria millenaria storia al fiume Panaro che scorreva nell’abitato e lambiva la Rocca, favoriva trasporti e commerci, collegava a Modena, Ferrara, Comacchio e Venezia. Una città abitata, oltre che da un’attiva comunità ebraica, soprattutto da una borghesia mercantile e da una nobiltà di “tocco e toga” che molto investì, con la costruzione di nuove residenze in città oltre che con l’acquisizione di ampi fondi agricoli. Nelle Giornate FAI, attraverso un percorso itinerante nel centro storico danneggiato dal sisma del maggio 2012, sarà possibile visitare i palazzi Ferraresi, Bresciani-Rodriguez, Borsari, Nannini-Spinelli, Finetti e di via Oberdan, che testimoniano come Finale Emilia sia stato uno dei pochi centri minori della regione che abbia vissuto pienamente l’alta stagione architettonica del sec. XVIII, quando venne anche nominata “città” e “terra nobile”.

In città il percorso Modena 900 permetterà, grazie alla disponibilità della famiglia proprietaria, di visitare in via del tutto eccezionale Villa Lonardi (già Villa San Donnino), uno dei massimi esempi di architettura liberty in Italia. La villa fu costruita tra il 1910 e il 1911 su progetto di Ferdinando Messerotti Benvenuti e con il coordinamento artistico di Aroldo Bonzagni, pittore centese, fra i primi firmatari del manifesto futurista. Committente fu Claudio San Donnino, brillante rampollo di una famiglia di origine ebraica, fra le più in vista nella cerchia dell’alta borghesia modenese. Amante dello sport, Claudio fondò il Law Tennis Club e nel 1912 il Football Club e fu animato da una forte passione, tipicamente futurista, per le automobili, corroborata anche dall’amicizia con Enzo Ferrari e Alfieri Maserati. Negli anni ’70 del secolo scorso la Villa fu il teatro di una celebre scena di “Novecento” capolavoro di Bernardo Bertolucci con protagonisti Robert De Niro e Dominique Sanda.

La seconda apertura proposta a Modena è Palazzo Borsari, sede del Consorzio della Bonifica Burana. Il percorso di visita permetterà di ricostruire la storia del territorio modenese, profondamente legato alle acque, sin dalla preistoria. Fu solo con Napoleone e poi, dopo l’Unità d’Italia, con l’emanazione della legge Baccarini nel 1882 che la responsabilità di bonificare vaste aree fu assegnata allo Stato. Nel territorio tra Reno e Panaro con la costruzione dell’impianto idrovoro di Bondeno nel 1925 si giunse a un’effettiva sistemazione degli scoli delle acque basse e delle acque alte. Questa eredità secolare dal 2009 è stata raccolta dal Consorzio di Bonifica Burana che ha la propria sede nel Palazzo costruito a metà dell’Ottocento dalla famiglia Borsari, di origini finalesi.

Info: www.giornatefai.it.

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