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Centri estivi, dalla Regione 1 milione di euro alla provincia di Modena

da | Apr 27, 2018 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Bomporto, Bastiglia, Ravarino, Nonantola, Novi, Soliera, Carpi, Famiglie | 0 commenti

Con 6 milioni di euro, dei 13 complessivi stanziati per il biennio 2018-2019, la Regione Emilia-Romagna viene incontro, già a partire dalla prossima estate, alle esigenze di tanti genitori che lavorano e che sono alla ricerca di occasioni di socializzazione per i figli durante il periodo estivo. L’offerta non manca, ma le rette, soprattutto se i figli sono più di uno, spesso sono una spesa difficile da sostenere. Lo annuncia una nota di viale Aldo Moro.

Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha approvato la ripartizione delle risorse tra i Comuni del territorio capofila di Distretto (l’ambito territoriale che comprende più Comuni associati per gestire i servizi sociali di base). A livello locale, dei  6 milioni ripartiti tra i Comuni capofila dei Distretti, in base al numero dei bambini residenti in età compresa tra i 3 e 13  anni, 1 milione è andato alla provincia di Modena.

In tal modo, le amministrazioni comunali potranno pubblicare, entro il 15 di maggio, gli elenchi dei Centri estivi – gestiti direttamente dal Comune o, per quelli privati, individuati tramite bando –  in base ai requisiti di qualità contenuti nella nuova Direttiva regionale.

Successivamente, i Comuni potranno ricevere le domande per frequentare i Centri e, per coloro che rientrano nei parametri Isee stabiliti dalla Regione, le richieste di contributo.

I Comuni definiranno la graduatoria dei possibili beneficiari fino ad esaurimento della disponibilità finanziaria.

“Con queste risorse, a partire dal periodo estivo, i tanti genitori che, per tre mesi, sono alla ricerca di strutture educative e di svago per i propri figli- ha sottolineato Elisabetta Gualmini, vicepresidente e assessora al Welfare- potranno usufruire di un aiuto concreto. Le famiglie sono il pilastro della società e la loro vita non può essere un’acrobatica ricerca di equilibrio. Per questo vanno aiutate. In una Regione- prosegue la vicepresidente- in cui le donne che lavorano sono il 67%, sopra la media europea, era necessario dare una risposta concreta. Inoltre- spiega ancora Gualmini-  oltre a un sostegno economico alle famiglie, abbiamo cercato di garantire ad un potenziale di ragazzi che supera i 450 mila, vista l’ampiezza della fascia presa in considerazione che riguarda giovani fino ai 13 anni, contesti educativi e di socializzazione di qualità, “accreditati” dalla Regione”.

Alle famiglie – purché residenti in Emilia-Romagna e composte da entrambi i genitori, o uno solo in caso di famiglie mono genitoriali, occupati e con un reddito Isee annuo entro i 28 mila euro – viene riconosciuto fino a un massimo di 210 euro: 70 euro a settimana per 3 di frequenza.

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