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Dieta rigida? No dieta intelligente! – della dottoressa Federica Felicioni

da | Apr 28, 2018 | Rubriche, Consigli di salute, Salute | 0 commenti

Sono tante le persone che si presentano presso il mio studio e che chiedono di dimagrire, tanti chili e in poco tempo. Molti giustificano la loro impossibilità a dimagrire dando la colpa ad intolleranze ed allergie, chi all’ovaio policistico, chi all’ipotiroidismo o ad un metabolismo lento.

Ma attenzione! Siamo davvero sicuri che si tratti proprio di questo? 

L’autodiagnosi potrebbe non essere adeguata, ma al contrario molto pericolosa!

In realtà, la situazione potrebbe essere anche molto più semplice di quella ipotizzata e potrebbe non essere un problema di salute ad inficiare il dimagrimento.

Sì certo, ci sono condizioni patologiche, legate ad un alterato assestamento endocrino, legate a motivi ormonali, che possono portare a variazioni importanti di peso, come condizioni di ipercortisolemia, di insulino-resistenza, ma non perdiamo mai di vista l’aspetto più importante:

“Quanto mangio rispetto a quello che posso smaltire?”.

E’ ovvio e scontato che il peso è legato strettamente a quante calorie introduco e a quante ne riesco a bruciare!

Certo ci sono condizioni e parametri che possono in parte alterare questo delicato equilibrio, ma se mangio tanto è difficile che dimagrisca, se sono sedentario e mangio male, sarà difficile che possa avere una buona forma fisica!

Se voglio perdere peso devo valutare bene quanto sto mangiando ed essere sinceri con noi stessi può aiutare tanto!

Non fissiamoci sul totale di chili da perdere, che senso ha perdere tanto e in fretta se poi non riusciremo a mantenere quanto perso? Ognuno deve seguire il proprio percorso e la perdita di peso è bene che sia graduale nel tempo, se vogliamo che sia anche duratura.

Io invito spesso i miei pazienti a tenere un diario alimentare, proprio perché, anche involontariamente, si tende a sottostimare quello che si mangia.

Non vi voglio stressare con conteggi calorici di metabolismo basale, di reale fabbisogno richiesto per le attività svolte, non vi voglio portare al calcolo esasperato delle calorie, anche perché trovo che sia controproducente, oltre che assillante, ma un buon esame di coscienza e la lucidità di segnarci quello che davvero consumiamo… questo è davvero utile.

Rimangono tutti sorpresi perché la tendenza è proprio quella di sottovalutare.

Qualche esempio?

  • Un caffè a stomaco vuoto, giusto per tirare mezzogiorno, con una bustina di zucchero… in fondo non ho fatto merenda oggi!
  • Un paio di biscotti dopo pranzo, così li finisco e non ci penso più.
  • Quel boccone che mio figlio ha lasciato nel piatto…non dovrò buttarlo!
  • Quella caramella… tanto ha pochi zuccheri!
  • Il drink con gli amici…almeno mi rilasso un po’!
  • La mia cena libera, magari aggiungo una birra e una porzioncina di mascarpone…

Il problema non è lo sgarro, ma l’effetto cumulativo degli extra, che alla fine portano a quel surplus calorico, anche limitato, ma che non ci fa dimagrire!

Con questo non voglio certo comunicare al lettore che non devono esserci gli extra, possono anche essere utili e hanno l’importante funzione di allentare la tensione, ci fanno riprendere fiato dopo un po’ di rinunce, ma è bene ed utile cercare di concentrarsi su quali sgarri vale veramente la pena di fare.

La dieta non è solo sinonimo di privazione o di rinuncia, ma deve essere un modo di mangiare  più corretto, più attento. Possiamo ugualmente gratificare il nostro palato,  senza per questo esagerare con le calorie.

Quando seguiamo con troppa rigidità un regime alimentare e siamo troppo severi con noi stessi, può capitare di ottenere l’effetto opposto ed allora, appena ci rilassiamo un attimo, ci scappano poi le abbuffate, che vanificano tutti gli sforzi precedenti.

La mia opinione è sacrificio sì, impegno sì, ma finalizzato al miglioramento della nostra alimentazione, non privazione assoluta.

Tante piccole attenzioni:

  • per la qualità del cibo consumato,
  • un occhio di riguardo agli accostamenti fra i cibi,
  • una buona alternanza dei principi nutritivi, per non cadere in un regime alimentare monotono e restrittivo, 
  • la voglia di sperimentare cibi nuovi,
  • di riassaggiare quelli che abbiamo escluso da tempo, 

una ventata di novità che non solo farà bene al nostro fisico, ma anche e soprattutto alla nostra mente!

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