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20 maggio 2012, sei anni fa il terremoto che sconvolse l’Emilia

da | Mag 20, 2018 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Bomporto, Bastiglia, Ravarino, Nonantola, Novi, Soliera, In primo piano, Carpi, In primo piano, Ricostruzione | 0 commenti

Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Carpi, Cavezzo, Concordia. E ancora Finale, Medolla, Mirandola, Nonantola, Novi, Ravarino, San Felice, San Prospero, San Possidonio e Soliera. Sono passati sei anni da quei momenti che sconvolsero l’Emilia e, in particolare, il nostro territorio portando morte, sgomento e paura.

Le ferite non si cancellano, per quanto il tempo possa lenire il dolore e la rabbia. Nel corso di questi anni da queste pagine abbiamo raccontato le difficoltà, la voglia di tornare a vivere, la ricostruzione, l’impegno dei comitati. Difficile sintetizzare quello che è accaduto in questo tempo ormai alle spalle. Abbiamo provato a farlo ricordando i numeri della tragedia che colpì soprattutto i comuni della Bassa:

Numeri che possono dare solo un ordine di grandezza di come il sisma ferì la nostra terra. Ci sono, però, anche immagini che non dimenticheremo. Per questo abbiamo scelto dal nostro archivio venti foto che riteniamo simboliche di questi anni:

Come accade ormai ogni anno anche la Regione fa il suo bilancio sulla ricostruzione. Secondo i dati diffusi da viale Aldo Moro alla vigilia del sesto anniversario, “i numeri dicono che l’area del cratere – dove si produce circa il 2,5% del valore aggiunto nazionale e 27% di quello regionale – corre più veloce di prima, con fabbriche, capannoni e strutture nuove, più sicure ed efficienti”. E ancora, si legge nella nota, “sono oltre 14.800 le famiglie rientrate nelle proprie abitazioni, il 90% delle 16.500 costrette a uscire nel 2012 dopo le scosse. Più di 700 lo hanno fatto nell’ultimo anno. Gli altri nuclei famigliari sono tutti inseriti nel percorso di rientro nelle loro case, sostenuti dalla struttura commissariale con contributi per l’affitto. Sono quasi 14mila le abitazioni rese di nuovo agibili (+1.600 nell’ultimo anno), quasi 4.400 le attività economiche e commerciali (+862, dai negozi alle botteghe artigiane), per oltre 6.100 cantieri completati. Complessivamente, la ricostruzione privata per abitazioni e attività economiche ha visto contributi concessi per oltre 4,3 miliardi di euro, cresciuti solo nell’ultimo anno di 400 milioni, di cui 2,8 miliardi già liquidati a cittadini e imprese. A tali risorse si aggiungono poi quasi 1 miliardo e 300 milioni stanziati per la ricostruzione pubblica (ripristino dei beni culturali, storici e architettonici e opere pubbliche)”.

Intanto da oggi fino al 29 maggio sono tante le occasioni per ricordare. Per non dimenticare.

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