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Per i negozianti di San Felice 2 milioni di euro di danni da Bianchini

da | Mag 25, 2018 | San Felice sul Panaro | 0 commenti

Per i negozianti di San Felice 2 milioni di euro di danni da Bianchini. E’ la richiesta avanzata nel corso del processo Aemilia sulle infiltrazioni mafiose nella ricostruzione dall’avvocato di parte civile che rappresenta chi è riunito ne consorzio Ricommerciamo. L’avvocato Fabrizio Canuri ha quantificato in 1,9 milioni di euro il danno avuto dal comportamento dell’impresa Bianchini quando ha partecipato alla costruzione della sede post sisma dei negozi di San Felice.

Dopo il terremoto del 2012 in estate una ventina di commercianti di San Felice sul Panaro si organizzò per aprire un centro commerciale provvisorio in cui spostare i loro negozi terremotati: nasceva Ricommerciamo, alle porte del paese. I lavori venero affidati alla ditta Bianchini di San Felice, che secondo l’accusa nascose residui di amianto lì sotto. I controlli vennero fatti quando emerse amianto sotto al campo di San Biagio su cui avevano lavorato sempre i Bianchini, e il dubbio che il comportamento fosse reiterato fece scattare l’intervento anche su Ricommerciamo e il cantiere si fermò per i controlli. Tutto questo comportò un ritardo di 6 mesi nell’apertura dei negozi delocalizzati. I commercianti persero la possibilità delle vendite di Natale e dei saldi invernali: fatta una botta di conti, quasi 2 milioni di euro di mancati introiti, danni patrimoniali e non patrimoniali in seguito al reato contestato ai Bianchini di attività organizzata finalizzata al traffico di rifiuti, aggravata dall’aver agevolato la consorteria mafiosa.

In totale arriva però a 14 milioni la richiesta danni ai Bianchini da tutti coloro che nel processo Aemilia si sono costituiti parte civile, tra cui ci sono i Comuni della Bassa, la Provincia, la Regione, i sindacati, i Ministeri

 

 

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