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A ottobre partono i lavori per il Duomo di Finale Emilia

da | Mag 13, 2018 | Finale Emilia, Bomporto, Nonantola | 0 commenti

A ottobre partono i lavori per il Duomo di Finale Emilia. Lo rende noto la Curia mostrando il timing delle opere di ricostruzione nella Bassa. Il momemto piu importante nell’immediato sarà quando riaprirà, il 16 settembre, l’Abbazia di San Silvestro a Nonantola, anch’essa pesantemente danneggiata dal sisma del 2012. La Diocesi di Modena e Nonantola, a quasi sei anni dal terremoto che devastò la pianura emiliana, nel settimanale diocesano ‘Nostro Tempo’, in edicola con Avvenire, ha fatto il punto sulla ricostruzione dei luoghi di culto.
L’Abbazia di Nonantola è l’edificio più noto, restaurato con un finanziamento di un milione e 125 mila euro, ma sono oltre cento, nell’area della diocesi, gli interventi su chiese, canoniche e altri edifici parrocchiali.
A febbraio si prevede la conclusione del cantiere alla Pieve Matildica di Sorbara (un milione e 132mila euro). Entro il maggio del prossimo anno si dovrebbero completare i lavori alla chiesa di Sant’Egidio a Cavezzo (finanziamento di 3 milioni e 312mila euro). È in fase di stesura la procedura di gara per l’assegnazione dei lavori per il Duomo di Finale Emilia, con un importo di 4 milioni e 750mila euro: i lavori -ricostrusce l’Ansa- potrebbero partire a ottobre.

Terremoto,  il punto sulla ricostruzione 

Domenica prossima 20 maggio sarà il sesto anniversario del terremoto che ha colpito l’Emilia. Sul numero di Nostro Tempo, il settimanale diocesano, oggi in edicola con Avvenire, l’arcidiocesi di Modena fa il punto sulla ricostruzione delle chiese attraverso i dati dell’Ufficio Ricostruzione diretto dal diacono geometra Mario Guglielmo Ferrari. Paese per paese, viene pubblicato anche un elenco degli interventi in corso o di quelli progettati, con il dettaglio degli stati d’avanzamento e dei finanziamenti attualmente previsti o richiesti.

Il patrimonio monumentale, di cui le storiche chiese sono parte fondamentale, ha subito danni ingenti dal terremoto. Nell’area della diocesi, le opere per la ricostruzione abbracciano più di cento interventi su chiese, canoniche e altri edifici parrocchiali: 88 interventi sono inseriti nel programma delle opere pubbliche, e per 49 di essi è già individuata la copertura economica (nell’arco degli anni, tre tranches di finanziamenti, per circa 60 milioni di euro complessivi), mentre sono una ventina le case canoniche terremotate che ricevono invece il finanziamento attraverso la piattaforma Mude (circa 15 milioni). A queste risorse si dovrebbe aggiungere un’altra ventina di milioni da un apposito stanziamento del Ministero per i Beni culturali, con il cosiddetto “decreto Franceschini”: i fondi dovrebbero essere indirizzati ad alcune chiese particolarmente danneggiate, come quelle di Disvetro di Cavezzo o Villafranca di Medolla. Gli edifici già riaperti al culto sono una ventina, altrettanti quelli ancora chiusi.

Più in dettaglio, il prossimo 16 settembre riaprirà ufficialmente la storica Abbazia di San Silvestro di Nonantola (finanziamento di un milione e 125mila euro), e attorno al mese di febbraio 2019 si prevede la conclusione del cantiere alla Pieve Matildica di Sorbara (un milione e 132mila euro). Entro il maggio del prossimo anno si dovrebbero completare i lavori alla chiesa parrocchiale di Sant’Egidio a Cavezzo (finanziamento assegnato di 3 milioni e 312mila euro). È in fase di stesura la procedura di gara per l’assegnazione dei lavori per il Duomo di Finale Emilia, con un importo di finanziamento pari a 4 milioni e 750mila euro: i lavori potrebbero partire il prossimo ottobre. Per altre chiese è in fase di istruttoria la progettazione esecutiva. Interventi e opere anche per diverse chiese a Modena città: completati i lavori alla chiesa di San Pietro (un milione e 251mila euro), alla chiesa di San Giorgio (474mila euro) e alla chiesa di San Francesco (193mila euro), procedono quelli all’interno e all’esterno del Duomo che si dovrebbero concludere entro la fine dell’anno (un milione e 398mila euro). In settembre è previsto l’avvio dei lavori anche alla chiesa di San Cataldo, santuario della Madonna del Murazzo, con un finanziamento assegnato di 400mila euro.

“Le parrocchie sono state un lievito di fiducia e speranza in questi anni della ricostruzione”, scrive in un editoriale monsignor Giuliano Gazzetti, vicario generale dell’arcidiocesi. “Un evento drammatico come il terremoto, che ha causato tanta sofferenza nelle persone e nelle famiglie, ha trovato nella vita delle comunità parrocchiali un luogo in cui condividere, pregare e sperare”.

“Con gli ultimi finanziamenti della Regione – continua monsignor Gazzetti –  si continuerà il lavoro per la riapertura delle chiese, per rendere agibili le canoniche e gli ambienti per le attività pastorali e così la parrocchia potrà continuare il suo servizio pastorale in mezzo alla gente”.

 

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