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Secchia e Panaro, arrivano 36 milioni per metterne in sicurezza gli argini

da | Mag 25, 2018 | In Primo Piano, Concordia, Novi | 0 commenti

Argini e fiumi più sicuri. In tutto circa 36 milioni di euro, di cui un ulteriore pacchetto di 3 milioni e 200 mila dalla Regione, sono in arrivo a Modena per nuovi interventi di sicurezza del nodo idraulico, colpito dalla tragica alluvione del gennaio 2014. I fondi aggiuntivi per oltre 3 milioni derivano dai risparmi di spesa su precedenti lavori, pronti ad essere re-investiti in nuove opere.

Entro l’estate, inoltre, prenderà il via il maxi-cantiere da 6 milioni 700 mila euro curato da Aipo per la sistemazione delle difese spondali del fiume Secchia. Interesserà i comuni di Campogalliano e Modena, fino all’attraversamento della linea dell’Alta Velocità ferroviaria (Tav).

Per quanto riguarda i nuovi appalti un secondo stralcio dal valore di 12 milioni di euro verrà appaltato a luglio: riguarderà il tratto di valle del fiume fino al confine con la provincia di Mantova.

Mentre per il Panaro, l’affidamento delle operedi sicurezza arginale è in calendario a partire da settembre per un totale di 12 milioni.

Altri 2 milioni riguarderanno gli interventi sul reticolo idrografico minore non arginato.

Sono queste le principali novità emerse nell’incontro che l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo, ha tenuto stamattina a Modena nella sede della Provincia per fare il punto sulla sicurezza del territorio aquattro anni dalla terribile alluvione del 19 e 20 gennaio 2014. Presente il sindaco e presidente della Provincia, Roberto Muzzarelli, i sindaci del modenese e il nuovo direttore di Aipo, Luigi Mille, che ha confermato l’impegno per un’organizzazione più efficace della struttura e il rispetto dei tempi delle opere programmate.

“L’impegno della Regione per la sicurezza delle aree colpite dall’alluvione continua con decisione: lo dimostra l’attenta ricognizione delle economie che ci permetterà di utilizzare il prima possibile le risorse risparmiate in passato, traducendole in nuovi maxi cantieri– ha affermato Gazzolo-. Le opere programmate per il nodo idraulico modenese sono molto complesse e hanno richiesto un’approfondita fase di studio e conoscenza idraulica e idrogeologica. L’obiettivo- prosegue l’assessore – è realizzarle rapidamente, ma con una progettazione scrupolosa che sia garanzia della loro massima efficacia”.

A completare la strategia complessiva, gli altri interventi che riguardano le Casse di espansione: entro l’anno sarà concluso il progetto definitivo per l’adeguamento di quella del Secchia, per adattarla a contenere le conseguenze di precipitazioni con tempi di ritorno di circa 200 anni e un investimento previsto di 18 milioni 300 mila euro. Per quella del Canale Naviglio, ai Prati di San Clemente, già a fine giugno sarà pronto il progetto per una nuova fase di interventi da 1 milione 600 mila euro. Completeranno i lavori già svolti per un 1 milione 850 mila euro che hanno riguardato la realizzazione degli argini di contenimento nord, est ed ovest.

“L’obiettivo finale rimane accrescere i volumi d’invaso della Cassa-  precisa Gazzolo-. Entro settembre sarà predisposto un progetto di fattibilità tecnico-economica, mettendo a frutto l’esito degli studi sull’assetto idrogeologico e idraulico del territorio condotti nei mesi scorsi dal Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Parma”.

 

I nuovi interventi

Grazie alla rimodulazione dei risparmi di spesa su lavori già chiusi, la Regione mette a disposizione un pacchetto di circa 3 milioni 200 mila euro per sei nuovi cantieri.

Con un finanziamento di 2 milioni di euro, il Consorzio della Bonifica Burana provvederà agli ultimi lavori di consolidamento del Cavo Dogaro nei territori di San Felice sul Panaro e Camposanto. L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile investirà 270 mila euro per la messa in sicurezza dei torrenti Grizzaga, Gherbella e Tiepido a monte della confluenza nel Panaro, a difesa della città di Modena.

Tre opere, per 840 mila euro complessivi, sono finanziate direttamente alle amministrazioni municipali interessate dagli eventi del 2014. Il Comune di San Felice sul Panaro potrà contare su 150 mila euro per la sistemazione della strada comunale via Lavacchi; quello di Bastiglia su 700 mila euro per l’adeguamento delle sponde del Cavo Levata, del cavo Torricella e per il ripristino dell’area di ammassamento in caso di emergenza individuata in Piazza della Repubblica. Si aggiungono 104 mila euro che serviranno per ultimare il ripristino degli spazi e degli allestimenti del Museo della Civiltà Contadina, danneggiati dall’alluvione.

 

Le opere in corso o concluse

In tutto sono 115 i cantieri per la messa in sicurezza idraulica conclusi e 65 gli interventi di ripristino delle opere pubbliche terminati nel territorio modenese colpito dall’alluvione del gennaio 2014. Si tratta di lavori concordati negli oltre 20 incontri di programmazione tenuti dalla Regione con i Comuni e attraverso una informazione puntuale ai cittadini nel corso di una decina di assemblee pubbliche.

Per le arginature del fiume Secchia, in particolare, risultano in corso di esecuzione da parte di Aipo lavori per 3 milioni di euro. Comprendono la sistemazione idraulica del corso d’acqua a Ponte Alto, in comune di Modena, e la realizzazione di un argine in sponda destra, a monte della stessa località. Nelle prossime settimane si aggiungerà l’adeguamento delle difese spondali a Concordia per 750 mila euro.

Già ultimate, invece, 6 opere per 1 milione 300 mila euro: l’adeguamento delle difese spondali in via Nazionale a Sorbara; l’eliminazione del manufatto Tre Olmi, la sistemazione delle frane di Ponte Alto e San Matteo a Modena; opere anti dissesto a San Giovanni a Concordia e a S. Antonio in Mercadello a Novi di Modena.

Sul Panaro, invece, sono in ultimazione le opere sull’argine in località Castelfranco, per circa 800mila euro. Già chiuso il rifacimento del muro arginale a Navicello per 124 mila euro.

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