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Diritto allo studio universitario. Dalla Regione 219 milioni di euro nel triennio accademico 2015-2017.

da | Giu 22, 2018 | Camposanto | 0 commenti

È tra le Regioni con il più alto numero di studenti iscritti all’Università e con il più alto numero di idonei alle borse di studio, e che spende più risorse – con un importo medio annuo, in crescita, di 73 milioni – per garantire agli idonei questo beneficio. In Emilia-Romagna, dal 2009 al 2017, c’è stato un incremento del 37%degli aventi diritto, con oltre 20 milioni di euro in più di spesa (da 60 a 80 milioni) per assicurare la borsa di studio.

Numeri presentati oggi in Commissione consiliare, poi in conferenza stampa, dall’assessore regionale all’Università, Patrizio Bianchi, che ha illustrato la relazionerelativa alla Clausola valutativa prevista dalla legge regionale 15 del 2007 (“Sistema regionale integrato di interventi e servizi per il diritto allo studio universitario e l’alta formazione”).

La relazione traccia un quadro preciso sui risultati conseguiti negli anni accademici 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017 dagli interventi messi in campo dalla Regione per rendere effettivo il diritto di raggiungere i più alti gradi di istruzione e garantire l’uniformità di trattamento su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. Rappresenta, inoltre, uno strumento di controllo triennale sugli obiettivi raggiunti dalla legge e una base importante per definire le priorità della programmazione sul diritto allo studio nel periodo 2019-2021.

“Lavoriamo con le nostre università per attrarre studenti e aumentare il numero dei laureati- sottolinea l’assessore Patrizio Bianchi-. In Emilia-Romagna i giovani con una laurea nel 2007 erano il 17,7%, ora sono il 29,9%. Continueremo in questa direzione, rafforzando il nostro impegno per garantire a tutti il diritto di accedere a un percorso universitario e per rendere i nostri Atenei e, pertanto, il nostro territorio, sempre più aperto e internazionale”. “ER-Go, la nostra azienda regionale- prosegue l’assessore- è la punta avanzata a livello nazionale del sistema per il diritto allo studio: svolge quotidianamente un lavoro straordinario assicurando i servizi e investendo sulle infrastrutture. Al Governo nazionale- aggiunge Patrizio Bianchi- chiediamo con decisione di mettere più fondi per il diritto allo studio, di attribuirli in relazione agli iscritti e di premiare le Regioni che, come noi, e più di tutte le altre, investono risorse proprie per permettere a chi ha i requisiti di accedere a più alti gradi dell’istruzione. Per noi-conclude Patrizio Bianchi- costituisce una priorità assoluta perché è un diritto e perché garantirlo alle persone favorisce occupazione di qualità e fa crescere tutto il territorio”.

I numeri della relazione

Borse di studio e altri interventi di sostegno economico

Nel triennio accademico in esame – anni accademici 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017 – è stato assegnato un beneficio al 100% degli studenti risultati idonei ai requisiti di reddito e di merito: quelli che hanno ricevuto la borsa di studio sono passati dai 19.265 del 2014/2015 ai 20.950 dell’anno accademico 2016/2017, con una spesa che è aumentata dai 73,5 milioni di euro agli 80,8 milioni.
Tutti numeri in crescita, fatta eccezione per l’anno accademico 2015/16 che, in via straordinaria, ha registrato una diminuzione del numero di studenti idonei (17.232) per effetto dell’entrata in vigore della nuova normativa statale in materia di Isee, con l’introduzione di criteri stringenti per la valutazione delle condizioni economiche. La tendenza regionale è stata in linea con il calo che si è verificato sul panorama nazionale. Per far fronte a questa diminuzione, la Regione ha attivato misure straordinarie compensative, ossia contributi economici differenziati in denaro e servizi a favore di studenti che non erano più in possesso dei requisiti economici e pertanto sarebbero rimasti esclusi dal beneficio.

Nella relazione vengono presi in esame gli interventi di sostegno economico concessi attraverso l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori ER.Go nel triennio: complessivamente 57.447 borse di studio (che rappresentano l’intervento prioritario) con un investimento di 219,2 milioni di euro oltre ad altri benefici, quali prestitiassegni formativi e contributi per una spesa complessiva di circa 7 milioni di euro. Si aggiungono iniziative per la mobilità internazionale e ai servizi per l’accoglienza.

Mobilità internazionale

Per quanto riguarda le iniziative di mobilità internazionale in incoming, sono state concesse borse di studio a oltre 10.000 studenti internazionali (venuti a studiare in Emilia-Romagna) per una spesa di oltre 39 milioni di euro nel triennio. Parallelamente, ER.Go ha realizzato azioni di orientamento in entrata e potenziato lo sportello di accoglienza specificatamente dedicato agli studenti internazionali.
È stata introdotta, inoltre, a partire dall’anno accademico 2016/2017, una borsa internazionale per studenti iscritti a corsi di studio che rilasciano titoli doppi o multipli e che pertanto trascorrono un periodo di studio all’estero (outgoing); 49 le borse assegnate, per una spesa di 241mila euro.

Accoglienza e ristorazione

Circa i servizi di accoglienza, l’offerta complessiva conta 41 residenze abitative con oltre 3.500 posti letto82 punti ristorativi di cui 12 gestiti in appalto e 70 in convenzione. I posti letto assegnati nell’anno accademico 2016/17 sono stati 3.504, di cui 1.831 a Bologna e nel Polo romagnolo, 298 a Ferrara, 7555 a Modena e Reggio Emilia, 620 a Parma. La spesa complessiva per il servizio abitativo ha raggiunto i 14,6 milioni di euro nell’esercizio finanziario 2016, a fronte di entrate per 8,3 milioni. Il numero degli studenti che ha usufruito del contributo per l’accesso ai servizi ristorativi è cresciuto nel corso dei tre anni (da 3.397 nell’anno accademico 2014/15 a 4.815 nel 2016/2017) e i pasti consumati nel 2017 sono stati oltre 2 milioni.

Edilizia universitaria

Nel 2017 la Giunta regionale ha deciso di sostenere con un finanziamento complessivo di oltre 12 milioni di euro i Comuni, ER.Go e le Università che hanno partecipato al IV bando del MIUR, che prevede un cofinanziamento statale per interventi di edilizia universitaria. Gli interventi proposti sul territorio regionale renderanno disponibili 697 posti alloggio, di cui 419 a Bologna, 87 a Parma, 75 a Reggio Emilia, 51 a Imola e 65 a Rimini. Sta proseguendo intervento nell’area Bertalia-Lazzaretto a Bologna (382 nuovi posti letto): cofinanziamento Regione ER.Go di 7,1 milioni di euro.

Il confronto con gli Atenei italiani

Il confronto con i dati nazionali (ultimo possibile è riferito all’anno accademico 2016/2017), colloca l’Emilia-Romagna al quarto posto in Italia per numero di iscritti all’Università (150mila)dopo la Lombardia (290mila), il Lazio (261mila) e la Campania (205mila), ma prima per numero di idonei alle borse di studio eper il rapporto tra idonei ai benefici e numero di iscritti. Gli studenti fuori sede (provenienti da una provincia diversa dalla sede del corso) sono circa i 2/3 del numero complessivo di iscritti; gli studenti residenti in Emilia-Romagna rappresentano il 55% del totale mentre il 45% proviene da altre regioni e altri Paesi.

Risorse anno accademico 2017/2018 e prospettive

Gli studenti idonei risultano in forte incremento anche nell’anno-accademico 2017/2018, in particolare per quanto riguarda gli studenti fuori sede, a conferma dell’attrattività delle Università dell’Emilia-Romagna e della consapevolezza diffusa dei servizi e dei benefici che la Regione ha sempre garantito. Per far fronte a quest’incremento, le risorse complessivamente investite in benefici e servizi, con il concorso degli Atenei, sono state pari per quest’anno accademico a 81,3 milioni di euro. Considerando questo trend di crescita, per essere nelle condizioni di rispondere adeguatamente all’aumento della spesa attesa anche per l’anno accademico 2018/2019, e per garantire il diritto allo studio a tutti gli idonei, la Regione ha richiesto e ottenuto da parte della Commissione europea una modifica del Programma Operativo che permette di ricorrere anche alle risorse del Fondo sociale europeo22

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