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“Un fumo nero infinito e il calore che si muove a vista d’occhio”. Pomeriggio di paura e rabbia per l’incendio alla Ecobloks

da | Lug 4, 2018 | In Primo Piano, Finale Emilia | 0 commenti

FINALE EMILIA – “Un fumo nero infinito e il calore che si muove a vista d’occhio”. Era questa l’immagine più forte di chi si è avvicinato alla Ecobloks martedì pomeriggio, quando l’esplosione di una pressa ha causato un vasto incendio visibile a occhio nudo per chilometri e per chilometri. Tanta la preoccupazione per quel che stava accadendo, paura anche. E rabbia da parte di chi ha sempre temuto che in fabbrica accadesse qualcosa del genere e le conseguenze sull’inquinamento.

Ma cosa è accaduto alla Ecoblocks?Le scintille sprigionate da una pressa avrebbero incendiato il truciolato che si usa come base per produrre i pallet. Le fiamme hanno avvolto le altre presse, che sono poi scoppiate. L’allarme è scattato subito, per fortuna in quel momento nel magazzino non c’era nessuno e la zona è stata subito sgombrata. Da fuori si è visto un fumo nero e denso levarsi dal sito.

Non era la prima volta che accadeva, in una fabbrica del genere sono eventualità previste per fronteggiare le quali scattano immediati ed efficienti piani di sicurezza. E’ stato così anche stavolta, ma complice il caldo di luglio e il vento che c’era l’incendio si è diffuso e ha mangiato molto. La lunga colonna di fumo nero si è intensificata e per diverse ore è stata vista in cielo anche a chilometri e chilometri di distanza.

Per spegnere l’incendio si sono avvicendati una quarantina di Vigili del fuoco con 12 mezzi, sono stati chiamati i rinforzi anche da Ferrara e da Bologna. Hanno lavorato tutta la notte per mettere in sicurezza l’area, coi Carabinieri impegnati nei rilievi di legge.

Fuori la Municipale e la Stradale hanno garantito per diverse ore che la zona attorno al sito in fiamme rimanesse inavvicinabile al traffico. Ma pure dai cordoni di sicurezza a circa due chilometri dal cuore dell’incendio le ondate di calore sprigionate dall’incendio arrivavano spinte dal vento. E le fiamme rosse erano visibili a occhio nudo.

Nei crocchi in paese è la rabbia a far da padrona. “Speriamo sia la volta buona che bruci tutto”, è uno degi auspici che si sentono dire da chi ricorda tutti gli allarmi incendio legati a questa fabbrica. Torna anche il dibattito lavoro/inquinamento. Meglio avere una fabbrica che inquina ma dà lavoro o avere disoccupati? “Chissà cosa stiamo respirando”, si chiedono tanti. Almeno in questo, c’è chi rassicura.

E’ il sindaco che in tarda serata riporta i risultati delle prime analisi fatte da Arpa. “Tutto nella norma“, fa sapere, aggiungendo che nuove analisi sarebbero stati fatti nella notte. La preoccupazione però, rimane in chi non si lascia rassicurare dai dati ufficiali.

 

(Ha collaborato Osvaldo Di Nardo)

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