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Chiusura Inps Mirandola, Platis: “Dilettanti allo sbaraglio sulla pelle dei cittadini”

da | Ago 26, 2018 | Mirandola | 0 commenti

MIRANDOLA – “L’ufficio Inps è al buio, va riaperto subito! E’ vergognoso che, ancora una volta, la mancata programmazione
si riversi sui cittadini della bassa.”

Il ‘maccherone giallo’ che ospita la sede dell’Inps dal sisma – spiega Antonio Platis, consigliere provinciale e capogruppo Ucman – è senza luce, in quanto è scaduto il contratto di fornitura dell’energia elettrica. Pertanto, sebbene si ironizzi sempre sul fatto che la Pubblica Amministrazione non sia ‘digitalizzata’, è impossibile tenere aperto un ufficio senza computer e stampanti.
Come per tutte le strutture post sisma, vi è un contratto temporaneo di fornitura che si rinnova di solito trimestralmente e visto che la chiusura dello stabile è stata anticipata dal 31.12 al 30.9 i condomini avranno ritenuto conveniente non rinnovare il contratto.

Sta di fatto che un privato può scegliere di rimanere fermo alcuni giorni in attesa di un trasloco, ma un ufficio pubblico – tuona Platis – no! Se a ciò aggiungiamo che la Giunta PD di Mirandola si fa vanto di aver pensato da mesi e mesi ad una soluzione la frittata è presto fatta.

Colpa del Comune? Dell’Inps o di altri?
Poco importa, siamo davanti a dilettanti allo sbaraglio nel migliore dei casi o, in quello peggiore, ad un piano premeditato per risparmiare, sempre sulla pelle della Bassa, qualche centinaio di euro.

A ciò va aggiunto il fatto che i nuovi locali affittati dal Comune all’Inps per 300 euro al mese sono mignon ed anche questo fatto dà, ancora una volta, l’idea che a Mirandola e nel cratere rimangano minuscoli avamposti di uno Stato che mira a risparmiare invece che ad offrire servizi vicini al cittadino.

Dopo il sisma del 2012 – incalza Platis – abbiamo lottato per tenere il maggior numero di servizi sul territorio. Questa chiusura, seppur temporanea, rappresenta un vero e proprio schiaffo ad una comunità che si è rimboccata da subito le maniche per far ripartire le imprese ed il lavoro. Questo è il premio ricevuto. Vergogna.”

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