BOMPORTO E DINTORNI – La terribile tragedia avvenuta poco prima di mezzogiorno a Genova con il crollo del ponte Morandi sulla A10 ha suscitato sgomento, rabbia e indignazione se dovesse essere confermato il cedimento strutturale, visto che in queste ore si parla anche di un fulmine che avrebbe colpito la struttura. In questi casi il condizionale è d’obbligo.
Alla macchina dei soccorsi sta contribuendo anche l’Emilia-Romagna con l’invio di un elicottero dei Vigili del Fuoco di Bologna, cani molecolari dei pompieri di Modena e il 118 che ha messo in preallarme un elicottero sanitario.
Nel bel mezzo dei soccorsi è tornato, però, alla ribalta il tema della manutenzione delle infrastrutture nel nostro Paese. A voler restringere lo sguardo a quello che succede nel nostro territorio il pensiero corre ai ponti della Bassa che in passato hanno provocato non poche apprensioni.
Stiamo parlando di quello di Finale Emilia, riaperto lo scorso gennaio dopo i lavori di messa in sicurezza decretati in via urgente, e di quello di Bomporto, sostituito da quello nuovo inaugurato lo scorso novembre.
A Finale il ponte vecchio sul Panaro era stato chiuso d’urgenza nel settembre 2017 per problemi strutturali gravi che mettevano in pericolo l’incolumità dei cittadini. Poi i lavori deliberati dal Consiglio comunale a novembre e, infine, la riapertura a fine gennaio.
Nel 2016 del ponte di Finale e di quello Bomporto, che è stato poi abbattuto e sostituito da quello nuovo, se ne occupò anche Striscia la Notizia.
A Bomporto, infatti,l nuovo ponte sul Panaro, inaugurato lo scorso novembre, ha sostituito quello ormai centenario abbattuto pochi giorni dopo. La nuova struttura è a campata unica di 80 metri con due archi di altezza di 12 metri circa e una carreggiata larga 14 metri a due corsie e due piste ciclopedonali laterali.
Mentre è di pochi giorni fa la notizia che lunedì 20 agosto riprenderanno a regime i lavori per la costruzione del ponte sul Po tra i comuni di San Benedetto Po, a pochi chilometri da Concordia, e Bagnolo San Vito. Un ponte che avrà un bacino d’utenza di 53.000 abitanti.
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