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Ferie sicure, quanto costa mettere in sicurezza gli appartamenti. Cna ha fatto i conti

da | Ago 8, 2018 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Bomporto, Bastiglia, Ravarino, Nonantola, Novi, Soliera, Cronaca | 0 commenti

I topi d’appartamento non vanno mai in ferie. Anzi aspettano quelle degli altri per colpire. La Cna ha fatto un po’ di conti per capire quanto si spende per mettere in sicurezza i nostri appartamenti.

Secondo i dati del Viminale, nel 2017 i furti nelle abitazioni denunciati in Italia sono diminuiti, passando dai 214.053 del 2016 a 192.681, quasi il 10% in meno. Per chi ama le statistiche – si legge in una indagine curata dal Centro Studi di CNA Nazionale – rimangono 528 al giorno, 22 l’ora, uno ogni tre minuti circa. Molti furti, però, sfuggono alle statistiche perché le vittime sono non denunciano.

In molti decidono di correre ai ripari installando porte blindate con serrature sempre più sofisticate, sistemi d’allarme, inferriate a porte e/o finestre, vetri e infissi anti-intrusione, telecamere. Secondo il Censis, il 66,3% delle famiglie ha installato la porta blindata, il 42% un sistema d’allarme, il 33,5% inferriate a porte e/o finestre, il 31% infissi e vetri anti-intrusione, il 30,7% telecamere. Con numerosi nuclei, ovviamente, che hanno installato più dispositivi.

Il Paese delle porte blindate

Su quasi 30 milioni di immobili dotati di utenze domestiche (acqua, elettricità, gas) sono installate quasi 19 milioni e 900mila porte blindate; in altre parole, in due appartamenti su tre. I sistemi d’allarme ammontano a 12,6 milioni. Oltre 10 milioni di abitazioni – una su tre – dispongono di inferriate a porte e/o finestre. Infissi e vetri anti-intrusione sono montati in 9,3 milioni di abitazioni. E in oltre 9,2 milioni di case ci sono telecamere per scoprire che cosa succede nei dintorni e/o all’interno dell’immobile.

Quanto costa rendere sicura un’abitazione

Mettere in sicurezza un’abitazione non è una passeggiata. Ma richiede meno di quanto si possa credere. E c’è una soluzione per tutte (o quasi) le tasche. Complessivamente può richiedere da 4mila a 16mila euro. A seconda delle dimensioni e delle apparecchiature scelte. In dettaglio. Per una porta blindata si spende da 1500 a 5mila euro. I sistemi di allarme vanno da 150/300 euro (modelli economici) passando per 300/500 euro (tipologia media) a 500/mille euro per i prodotti semi-professionali. Per le telecamere interne bastano cento euro, per le esterne tra i 120 e i 150 euro. Diverse le tipologie di inferriate alle finestre. I costi minimi sono di 120 euro al metro quadrato (mq) per l’inferriata estensibile in alluminio, di 200 euro al mq per l’inferriata fissa in ferro, di  400 euro al mq per l’inferriata a battente, di 600 euro al mq per l’inferriata a scomparsa. Le finestre anti-sfondamento hanno un prezzo di 200/250 euro al metro quadro.

I suggerimenti di CNA Installazione e Impianti

Ma come fare per evitare brutte sorprese al ritorno delle vacanze e in genere al rientro a casa? Prima di tutto evitando di raccontare attraverso i social media i propri spostamenti, magari accompagnati anche da foto di Paesi lontani. Molti, infatti, non resistono alla tentazione di far sapere ad amici, parenti e colleghi (ma spesso anche a sconosciuti, o quasi) di essere lontani da casa e di non tornarci in tempi brevi.

Se è possibile, mandare qualcuno a svuotare la cassetta postale, in caso di vacanze lunghe.

E’ necessario, poi, installare impianti anti-furto i più sofisticati possibile, tenendo conto che i delinquenti sono molto aggiornati sulle innovazioni tecnologiche. E rivolgersi esclusivamente a installatori abilitati, dei quali potersi fidare tanto per professionalità quanto per onestà. Le nuove disposizioni in materia di privacy, adottate di recente sulla scorta del Regolamento europeo, hanno inoltre un notevole impatto sulla videosorveglianza in quanto, per poter garantire l’utilizzo corretto delle telecamere, sono richieste rigorose e certificate competenze.

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