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L’estate non è finita, bisogna stare attenti anche alle zecche

da | Ago 19, 2018 | In Primo Piano, Cavezzo, In primo piano | 0 commenti

L’allarme caldo o l’allerta temporali, il livello di ozono, le zanzare che portano la West Nile. Ma non bisogna dimenticare le zecche, la cui puntura può causare seri problemi.

Ecco cosa scrive in proposito il Comune di Cavezzo

Il periodo estivo è da sempre sinonimo di relax, passeggiate ed escursioni nella natura, ammirando paesaggi meravigliosi come quelli di cui è ricca la nostra provincia. Ambienti suggestivi, ma non privi di rischi, come si è potuto constatare nelle ultime settimane, in cui si sono registrate numerose segnalazioni per punture di zecche.

La proliferazione delle zecche nelle aree di collina e di montagna è causata dalla massiccia presenza di animali come caprioli, daini e cinghiali. Per informare adeguatamente i cittadini riguardo alla pericolosità di questi parassiti, che possono trasmettere gravi malattie all’uomo (tra cui la Malattia di Lyme), e ai comportamenti da adottare per prevenire il contatto o in caso di puntura, l’Ausl di Modena ha predisposto una campagna di prevenzione, realizzata dagli esperti del Servizio Veterinario del Dipartimento di Salute Pubblica.

Tra i primi suggerimenti, sempre validi quando ci si reca in boschi, parchi e aree naturali in genere, l’utilizzo di repellenti specifici e l’adozione di un abbigliamento idoneo: maglia e pantaloni lunghi, calzini bianchi e scarpe chiuse. Durante l’escursione o la passeggiata, è bene camminare lungo i sentieri segnati, evitando di avventurarsi nell’erba alta, mentre una volta tornati a casa il consiglio è di lavare i vestiti a una temperatura superiore ai 30 gradi. Fondamentale, inoltre, un controllo approfondito del corpo, letteralmente dalla testa ai piedi, per individuare eventuali presenze di larve di zecche, che possono assomigliare a piccoli nei.

Se si dovesse scoprire di essere stati punti, bisogna rimuovere la zecca: «Utilizzando le apposite pinze staccazecche, reperibili anche in farmacia – spiega Giovanni Zecchini, direttore dell’Area Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche dell’Ausl di Modena – e riponendola all’interno di un contenitore chiuso. L’area interessata va poi disinfettata e il contenitore con la zecca va portato al Servizio Veterinario dell’Ausl per l’identificazione o altri approfondimenti». In caso di puntura, ad ogni modo, va consultato il proprio medico, specialmente se non si riuscisse a togliere la zecca, se dovessero insorgere infezioni localizzate, febbre e dolori articolari o in caso di mancata copertura della vaccinazione antitetano. Un’attenzione particolare, infine, è da porre nei confronti dei nostri amici a quattro zampe, che, in caso vengano punti, possono veicolare le zecche negli ambienti di casa.

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