FINALE EMILIA – Si erano finti vittime del sisma e avevano trasferito le sedi delle loro società a Massa Finalese per chiedere i contributi della ricostruzione senza averne diritto, intascando oltre 6 milioni e mezzo di euro. Ora per questa che si profilerebbe come una truffa ai danni dello Stato il Tribunale ha deciso il rinvio a giudizio per nove persone. Al centro dell’inchiesta della Guardia di Finanza nata su segnalazione di richieste di denaro sospette anche all’Inps, la famiglia Folchi proprietaria del Castello Carrobbio di Massa Finalese. Con loro a processo per associzione a delinquere finalizzata alla truffa ia danni dello stato, finiranno un dirigente di banca, un commercialista, tre prestanomi.
Nell’aprile 2016 finì in carcere Eleonora Folchi, mentre per il padre Lorenzo, la moglie Elia Rinaldi, i figli Leonardo e Margherita furono previsti gli arresti domiciliari. Il Castello Carrobio finì sotto sequestro. Secondo l’accusa avevano creato una “rete” di società che faceva capo ai vari componenti della famiglia per chiedere i fondi destinati ad aiutare le vittime del terremoto a pagare le tasse. Trasferimenti fittizi a Massa Finaleseche la famiglia sostiene, invece, di aver effettuato prima del sisma.