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Le Zampe di Zoe da Mirandola presentano “Cinema Lumiere”

da | Set 12, 2018 | In Primo Piano, Mirandola, San Felice sul Panaro | 0 commenti

Le Zampe di Zoe da Mirandola presentano “Cinema Lumiere”, il loro primo singolo che canta la storia di un amore consumato a metà. Un amore che non è mai andato al Cinema Lumière.

Le Zampe di Zoe sono una band nata tra Mirandola e San Felice sul Panaro, nella pianura Modenese, nell’ottobre del 2016 dall’unione di due progetti solisti: la semplicità musicale di Edoardo Baschieri e la gentilezza vocale di Elisa Debbi.
Dopo poco più di un anno pubblicano “Mess Is Mine”, brano esemplificativo che ha riscosso un discreto successo e dopo un tour di circa 30 date in tutto il nord-est italiano sono pronti a prendersi le Mete musicali più prestigiose che il 2019 avrà da offrire loro.
Seguiranno le pubblicazioni di altri singoli per completare un album di 9 Brani scritti e composti da Elisa ed Edoardo insieme alle produzioni di Andrea Turone (ex ceneri e monomi) e Francesco Catitti (ex electric diorama, oggi braccio destro di Michele Bravi e produttore per altri nomi altisonanti).

Questo primo singolo rappresenta il modo in cui i “Le Zampe di Zoe” hanno deciso di mostrarsi al mondo in tutta la loro stranezza e originalità. “Cinema Lumière” vuole impersonare l’anello di congiunzione mancante tra i testi di Brunori Sas, l’interpretazione di Levante e il Ritmo dei Pinguini Tattici Nucleari, ma senza lasciarsi alle spalle tutta la gentilezza musicale che vogliono trasmettere.

Una copertina decisamente provocatoria quella di Cinema Lumière, ma spiegabile nel grande ossimoro tra il testo e l’immagine stessa: si tratta della situazione diametralmente opposta rispetto a quanto descritto nella canzone, una situazione mai verificatasi, surreale. La protagonista che finalmente prende in mano la sua vita e va al Cinema Lumière senza la necessità di essere accompagnata.
Vuole essere un baluardo femminista (nel senso paritario del termine, eguali diritti uomo-donna, nessuna supremazia di sesso).
Questo il messaggio nascosto tra le righe della canzone.
La copertina è uno scatto reale in cui una modella ha posato in veste adamitica sulle poltrone del vecchio cinema Astoria di Mirandola mentre sullo sfondo si proiettava “Hiroshima Mon Amour”, film del 1959 di Alain Resnais. Scelta dovuta ad aneddoti che la band si riserverà di rivelare in un secondo momento.
Si attende solo di capire chi sarà, in tutto il panorama delle etichette discografiche italiane, quella che riuscirà a meglio rappresentare l’essenza di questo progetto indipendente dalle carte apparentemente vincenti.
Per ora, buon ascolto.
https://www.youtube.com/watch?v=U_53FHTQkzs

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