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Scuola, Platis (FI): “Classi con stranieri oltre al 30% certificano il fallimento delle politiche di integrazione”

da | Set 15, 2018 | Mirandola, Finale Emilia, Carpi, Scuola | 0 commenti

MIRANDOLA – A due giorni dall’inizio delle lezioni Antonio Platis, consigliere provinciale di Forza Italia, punta il dito contro il boom delle classi con alunni stranieri e così scrive in una nota:

Tante volte abbiamo lanciato l’allarme e siamo rimasti inascoltati. Oggi che la stessa preoccupazione viene gridata dal direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, dott. Versari, la sinistra non può mettere la testa sotto la sabbia.
Sotto la lente finiscono le classi il cui limite di stranieri è del 30%. A Modena ci sono 829 classi “fuori legge” e, secondo l’ex provveditorato agli studi, il problema è legato allo “stradario”, ovvero al fatto che le politiche abitative delle amministrazioni hanno concentrato gli stranieri in determinate zone e questo si riflette inevitabilmente nelle scuole. A ciò va aggiunto che l’ultima graduatoria del Comune di Modena aggiornata al 30 giugno, poco più di un mese dopo l’introduzione dei nuovi parametri regionali, indicava ancora una percentuale di alloggi popolari concessi a stranieri maggiore di quella concessa agli italiani. Infatti nelle prime 100 posizioni in graduatoria troviamo ben 55 stranieri e solo 45 italiani.
Altro caso eclatante verificatosi lo scorso anno a Carpi, è quello delle classi ghetto con, ad esempio, solo due bimbi italiani. Una follia. Una scuola così non è una buona scuola, né per gli italiani né per gli stranieri. La qualità dell’insegnamento risente ovviamente del fatto che l’appropriatezza dell’uso del linguaggio non può essere la stessa e non è possibile alcuna integrazione se la stragrande maggioranza non è italiana. Così si incentivano, di fatto, la presenza di scuole di serie A e di serie B.
Nessun bambino si deve sentire “straniero” all’interno della propria scuola. L’integrazione nasce dalla conoscenza della lingua e dalla condivisione della cultura italiana e non dal sacrificio della nostra rispetto ad altre. La “buona scuola” – pragmaticamente – è quella con un tetto agli stranieri.
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