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Rispetto all’aggiornamento inviato in data 10 settembre, rimangono stazionarie le condizioni dei pazienti ricoverati con encefalite da virus West Nile. I casi di prognosi riservata riguardano due pazienti in terapia intensiva, segnalati anche nell’informativa regionale inviata ieri, ricoverati uno al Policlinico e uno a Baggiovara. Lo rende noto un comunicato dell’Azienda Usl.

Dall’inizio del periodo di sorveglianza (15 giugno) al 10 settembre, si confermano 22 i pazienti in Provincia di Modena ai quali è stata diagnosticata la forma neuro-invasiva della malattia per i quali è stato necessario il ricovero negli ospedali della Provincia. Sei pazienti sono stati dimessi, altri hanno un quadro in miglioramento. Il ricovero avviene per le complicanze più gravi della malattia il cui decorso è, di solito, lungo e il quadro clinico è soggetto a continue evoluzioni.

Nella maggioranza dei casi, spiega la nota, le persone che contraggono il West Nile virus non mostrano alcuna sintomatologia e l’infezione passa inosservata e a completa insaputa del paziente. Nel 20% dei casi, il West Nile virus può determinare una serie di lievi sintomi, molto simili a quelli influenzali; sono invece ancora più rari (solo l’1%) gli episodi in cui l’infezione determina dei gravi disturbi al sistema nervoso centrale, come encefaliti o meningiti. Sono questi i casi trattati negli ospedali che, in pazienti anziani o fragili, possono essere a prognosi infausta. È stato osservato che il West Nile virus ha maggiori probabilità di sviluppare un’infezione che porta al decesso in soggetti anziani e immunodepressidove, oltretutto, il virus può peggiorare una situazione clinica già difficile e portarli a sviluppare complicanze molto severe, anche se non strettamente collegate al virus.

Le misure di prevenzione

Le azioni di contrasto, grazie alla sinergia tra Regione, Servizio Sanitario regionale, Comuni e Aziende Sanitarie territoriali, vedono l’integrazione tra più interventi sia ordinari che straordinari, che si affiancano a quelli raccomandati a ciascun cittadino. Da una parte il monitoraggio con trappole entomologiche che registrano la presenza di virus – in particolare il West Nile – nelle zanzare e la loro densità: in provincia di Modena sono stati aggiunti nuovi siti di cattura sia in pianura che in collina. Dall’altra la disinfestazione contro gli insetti adulti nei luoghi in cui vi sono spazi verdi fruibili dai soggetti più a rischio di complicanze in caso di infezione, come ospedali, strutture socioassistenziali, luoghi di aggregazione, specie di persone anziane. I Comuni stanno inoltre attuando interventi straordinari contro gli insetti adulti nel caso in cui siano in programma manifestazioni serali all’aperto che coinvolgano molte persone. Questi si affiancano alla lotta antilarvale attiva da inizio giugno per evitare la proliferazione.

Sono state infine intensificate le attività di controllo e sostegno agli interventi effettuati dai privati per una corretta gestione delle aree verdi: curare orto e giardino significa ostacolare la moltiplicazione della zanzara tigre e culex a vantaggio personale e dell’intera comunità. I cittadini possono difendersi con questi interventi:

1 – Evitare il ristagno d’acqua: eliminarla da sottovasi e giochi per i bambini, garantire il ricircolo nelle piscine e nelle fontane, inserire in vasche e laghetti predatori naturali come pesci rossi o gambusie che aiutano nella lotta biologica alle zanzare. È bene innaffiare orti e giardini senza creare pozzanghere e coprire sempre con zanzariera o svuotare ogni due giorni eventuali bidoni per la raccolta dell’acqua piovana.

2 – Effettuare trattamenti larvicidi: quelli consigliati contro la zanzara tigre sono già efficaci anche contro la culex. I prodotti, chimici o microbiologici, sono acquistabili in farmacia o presso le rivendite di prodotti agricoli. È sempre consigliabile rivolgersi a personale specializzato per individuare il formulato più appropriato, evitando il fai-da-te. Opere di disinfestazione con prodotti adulticidi da parte di privati cittadini nelle aree di residenza sono sconsigliate in quanto un utilizzo scorretto può contribuire a creare fenomeni di resistenza delle zanzare agli insetticidi.

3 – Proteggersi sempre dalle punture: in ambienti chiusi usare zanzariere ed eventualmente insetticidi adatti (leggere sempre attentamente le avvertenze). All’aperto, soprattutto nelle ore serali indossare indumenti di colore chiaro, che coprano quando possibile anche braccia e gambe; evitare profumi, creme e dopobarba che attraggono gli insetti; usare repellenti cutanei (verificare sempre le caratteristiche – principio attivo, concentrazione, precauzioni d’uso ecc. – e l’età minima di utilizzo). Attenzione, le abitudini di culex cambiano nel corso della stagione, e verso la fine dell’estate cominciano a pungere anche al crepuscolo.

A disposizione dei cittadini, conclude la nota dell’Ausl, anche il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale: 800 033 033. La Regione ha inoltre predisposto materiali cartacei disponibili in tutti gli ambulatori di Sanità Pubblica e consultabili alle pagine dedicate sul sito della Regione Emilia-Romagna e su www.zanzaratigreonline.it; per i canali web e social è disponibile una pagina riassuntiva facilmente consultabile anche da smartphone.

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