Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

A Mirandola la storia dei mitici Anni 60 con Mario Luzzato Fegiz

da | Ott 11, 2018 | Mirandola | 0 commenti

MIRANDOLA – I mitici anni ’60 visti attraverso la lente d’ingrandimento della musica allora in voga. Un viaggio tra cronaca, costume e spettacolo narrato da un famoso e molto amato giornalista come Mario Luzzatto Fegiz con le musiche dal vivo del Trio Los Chitarones ovvero Gigio FasoliGigi Patellaro e Graziano Genoni.

Venerdì prossimo 12 ottobre alle ore 21.00, nell’ambito del progetto “Memorie contese: il ’68 tra parole, immagini e musiche” a cura dell’Amministrazione comunale di Mirandola, va in scena con ingresso gratuito all’Auditorium Rita Levi Montalcini lo spettacolo 68: la musica del cambiamento.

Gli anni ‘60 che magia! Diceva Paul McCartney: “Irripetibili soprattutto sul piano del sesso. Pillola anticoncezionale, malattie veneree sconfitte dagli antibiotici, AIDS nemmeno all’orizzonte, boom economico, nessuna crisi petrolifera in vista, voglia diffusa di sfrenata libertà”. E una nuova generazione di teenagers con soldi in tasca, tempo libero che creano una loro identità attraverso i vestiti e una musica. Quella che fa muovere i corpi come ha insegnato Elvis Presley.

Lo spettacolo spazia fra Celentano e Paolo Conte di “Azzurro” e le canzoni che da pura evasione si caricano di contenuti e messaggi. Mina, Tony Dallara, Dylan e la Baez. La musica si avvicina al reale e diventa specchio della ansie e dei palpiti della coscienza collettiva. I Nomadi e Francesco Guccini vengono censurarti dalla radio di Stato per il brano “Dio è morto”. A Roma il Piper Club diventa il regno di Patty Pravo e Caterina Caselli. Uno dei manifesti della rivoluzione in atto è il brano dei Rokes “Ma che colpa abbiamo noi”. De André conquista i cuori con il brano pacifista “La guerra di Piero”. A un certo punto i cantautori entrano nel mirino dei contestatori. A loro si chiede purezza e soprattutto di suonare gratis. E nascono tre canzoni durissime: “L’avvelenata” di Guccini, “Cantautore” di Bennato e “Vaudeville” di Vecchioni.

Condividi su: