Il racconto di Fabio in aula: “Quell’operatore mi taglieggiava e mi chiedeva soldi”
MIRANDOLA – Non è mancato il coraggio a Fabio, 41enne di Cavezzo con sindrome di Down, che mercoledì in Tribunale a Modena ha rievocato le angherie che avrebbe subito durante il soggiorno al centro per disabili Arcobaleno di Mirandola. Alla sbarra per estorsione c’è il 39enne Federico Martini, operatore della cooperativa Domus accusato di avere minacciato e chiesto denaro al disabile, il quale, intimorito e spaventato, le rubava dal borsellino della madre per darli a lui.
Fabio, che nel processo è parte civile, ha raccontato tutto ai giudici, e nel corso dell’udienza sono stati sentiti come testimoni anche la madre, la responsabile del servizio assistenziale e uno dei carabinieri che ha tirato fuori Fabio da questa situazione dopo che la signora aveva denunciato tutto in caserma.
Il 39enne, che rischia fino a 10 anni di carcere, ha respinto tutte le accuse. Intanto è stato licenziato e ha un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla presunta vittima delle richieste estorsive.
Le prossime udienze serviranno a valutare l’attendibilità delle testimonianze e se di possono configurare nuovi reati da perseguire, ad esempio quello di violenza per gli schiaffi che sarebbero volati in diverse occasioni.

Fabio, il giovane di Cavezzo che con molto coraggio ha denunciato le angherie che subiva
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